Dino, il 90enne chef dei poveri che sfama 250 senzatetto ogni giorno

Conosciamo meglio Dino Impagliazzo, il 90enne presidente della onlus ‘RomAmor’ che quotidianamente sfama 250 senzatetto a Roma.

(Websource/Archivio)

La sua opera di carità è iniziata una domenica, dopo che un senzatetto gli aveva chiesto di offrirgli un caffè.

Da un caffè a 250 pasti caldi al giorno, grazie alla generosità di Dino

L’opera di volontariato di Dino Impagliazzo, 90enne conosciuto come “Lo chef dei poveri”, è cominciata per caso. Una domenica pomeriggio si trovava a passeggiare per le strade di Roma quando un uomo lo ferma e gli chiede di offrirgli un caffè. Dino si ferma, lo guarda e nota che se la passa davvero male. Pensa che quell’uomo ha bisogno anche di un contatto umano e di un pasto, così non solo gli offre il caffè ma anche un pasto. Quell’incontro, però, è più significativo di quanto avesse pensato in un primo momento.

Si rende conto che a Roma ci sono tanti senzatetto che, come quello che lo ha fermato, hanno bisogno di una mano. Scopre inoltre che la Mensa dei Poveri non dona ogni giorno un pasto ai senzatetto che ci sono alla Stazione Tuscolana. Allora decide di fare qualche telefonata per chiedere una mano ad amici e parenti. Dino ed una decina di persone tra familiari e amici distribuiscono panini ai senzatetto ogni giorno. I volontari con il passare dei mesi diventano venti, cinquanta, cento e presto quell’opera di carità diventa una vera e propria onlus: RomAmor.

RomAmor la onlus che sfama 250 senzatetto al giorno

Oggi la onlus fondata da Dino Impagliazzo conta di 350 volontari e di partnership con alcuni dei commercianti locali che offrono il cibo all’associazione. Adesso non si servono solo panini ma un vero e proprio pasto caldo, servito in tavoli dove ogni giorno giungono in media 250 senzatetto. L’impegno di Dino e della sua associazione è stato elogiato anche da Papa Francesco, al quale il 90enne volontario ha fatto una proposta: “Ho anche avuto l’occasione di incontrare Papa Bergoglio, di salutarlo da parte di tutti i barboni di Roma e di invitarlo a servire la mensa dei poveri assieme a noi”.

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Luca Scapatello