Fulton Sheen è autore di un libro su Dio e sesso, distribuito dal Centro Missionario Francescano. E la cosa lascia un po’ perplessi, perché parla del sesso come di una qualunque funzione dell’organismo, attraverso il quale l’uomo conosce il mondo e se ne nutre -per così dire: “Lo ha inventato (Dio) per noi, per arricchirci, perché possiamo capire con il corpo ciò che la mente da sola non coglie”.
A dire il vero, Fulton Sheen specifica anche che il corpo deve seguire l’anima, come a dire che il sesso va fatto solo con la persona amata e non per puro piacere.
Questo non spiega, però, perché si bypassi il Comandamento contro gli atti impuri.
Più che altro, Fulton Sheen tiene a specificare l’unione indissolubile di anima e corpo: “La separazione dell’anima dal corpo è la morte. Coloro che separano il sesso dallo spirito prefigurano la morte. Godere della personalità altrui attraverso la propria personalità, questo è amore. Il piacere della funzione attraverso la funzione animale di un altro è sesso separato dall’amore”.
Ma la concezione del cristiano, in merito al sesso -volgiamo ribadirlo- non è affatto improntata sul distinguere la funzione animalesca dall’amore, fatto con la persona per cui si prova un sentimento.
L’equivoco è a monte, quando non si considera che l’atto sessuale è lecito solo per persone sposate davanti a Dio e intenzionate a procreare. Tutto il resto appartiene al mondo e alle varie concezioni filosofiche, che esulano dalla religiosità cristiana.
E non è detto affatto che “la mente si arricchisce mediante il corpo e i suoi sensi, così l’amore si arricchisce mediante il corpo e il suo sesso”, poiché spesso è proprio il sesso a dettare legge, quando diventa il desiderio dell’altro corpo, ma mai un sentimento proteso al futuro della coppia.
Seppur Fulton Sheen sia capace di distingue che “L’uomo è spinto dal piacere; la donna dal significato del piacere. Ella vede il piacere piuttosto come un mezzo, ossia come il prolungamento dell’amore e in lei stessa e nel suo bimbo”, non regge il suo paragone tra Maria (che riceve l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele della nascita di Gesù, pur vivendo nella sua condizione di verginità) e gli altri esseri umani: “A Maria, l’amore giunse direttamente da Dio per mezzo di un angelo; nel matrimonio, l’amore giunge indirettamente da Dio per mezzo di un uomo. Ma in entrambi i casi v’è un’accettazione, una sottomissione, un fiat: “Si faccia di me secondo la Tua Parola”.
Non è proprio così! Dire “si” ad un uomo che desidera il nostro corpo non è un “fiat” come quello pronunciato da Maria. Lei -ricordiamolo- con quel “si” cambiò le sorti del genere umano, proponendo al mondo la salvezza, per mezzo della nascita, vita e morte in croce dell’unico Figlio di Dio, incarnatosi e sacrificatosi appositamente perché la nostra morte fosse temporanea.
Beh, non ci sono altri uomini o mariti che possano garantire altrettanto!
Antonella Sanicanti
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