La bellezza della musica che non svanisce mai, neanche davanti alle difficoltà. Un momento di poesia e coinvolgimento emotivo quello donato da una giovane violoncellista in questo tempo del Covid.
Un suono melodioso in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. A Parigi, una violoncellista suona sui tetti.
Camille, la violoncellista sui tetti
In un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, la bellezza della musica mai ci abbandona. Non ci abbandona neanche l’arte di chi la suona con grazia ed eleganza. Lei è Camille Thomas, giovane violoncellista che ha deciso di esibirsi con il suo Stradivari del 1730 nel “Kaddish” di Ravel dal tetto dell’Institut de France a Parigi.
Covid: “Suono per nutrire l’anima, in questo momento difficile”
Un momento di alta musica, un momento di vera bellezza, un momento di grande emozione. Ma perché suonare sui tetti? “La musica per nutrire l’anima e la porta ai residenti confinati della città durante il secondo blocco nazionale. La bellezza ci salverà. Può essere il nostro nutrimento nei momenti difficili” – ha spiegato la giovane.
La bellezza: dono di un qualcosa di “più alto”
La bellezza è tante cose: che sia musica, che sia arte, che sia pittura, che sia la natura che ci circonda, sempre bellezza è. Tutto intorno a noi può esser bello, e può esser tale se noi sappiamo coltivarlo e curarlo. Come un richiamo a una bellezza ancora più grande, più Alta potremmo definirla.
Tutto ciò può, anche, scaturire da ognuno di noi, come un talento. Un talento (o più talenti) che ognuno di noi custodisce. Talenti che Dio ci ha donato, non perché siano tenuti chiusi nel nostro cuore, ma per essere donati affinché siano fatti fruttare per generare bellezza ad immagine e somiglianza di Dio.
La musica: la bellezza che nutre l’anima, come la giovane Camille ci ha detto. Ascoltiamola con attenzione, magari chiudendo gli occhi, immaginando un mondo nuovo, diverso, luminoso, libero da ogni paura perché vinto da Colui che tutto può.
ROSALIA GIGLIANO