Massimiliano Rosolino è stato un grandissimo nuotatore, uno dei migliori del suo periodo ed uno dei più grandi nella storia del nostro movimento. La sua epopea è cominciata nel 1995 ed è terminata nel 2008, da allora nessun altro italiano (Paltrinieri a parte) è riuscito a ripetere le sue imprese.
Il suo talento si impone sin dai campionati giovanili (4 ori agli europei under, 5 ai giochi del mediterraneo), poi arriva la prima consacrazione ai campionati italiani ( dove in totale ha vinto 41 ori) ed infine l’affermazione agli europei ( 7 ori sia agli europei in vasca corta che ai campionati europei). A Massimiliano mancava solo l’affermazione intercontinentale che è arrivata nel 2000 con l’oro alle Olimpiadi di Sidney ed è stata confermata nel 2001 con l’oro ai Mondiali di Fukuoka (Giappone).
Una carriera così sfolgorante non può che ispirare migliaia di giovani che si approcciano al nuoto, e lui in un intervista concessa a ‘A Sua Immagine’ ha persino svelato il suo segreto: “Ho sempre creduto a qualcuno di superiore che ci osserva e che ci guida in tutte le nostre azioni. Altrimenti sarebbe il vuoto più totale”. Consapevole che Dio lo guidava sia nei momenti di difficoltà che in quelli di gioia, il nuotatore napoletano ha condotto una vita professionale esemplare ed una privata altrettanto degna di nota, questo perché ha sempre pregato per se stesso ma sopratutto per gli altri: “Credo che occorra legare la fede a qualcosa di positivo non sempre ad una singola richiesta”, che in seguito aggiunge:”E poi mi piace pregare molto di più per gli altri che per me stesso. In particolare per amici e parenti che stanno male o hanno qualche problema”.
Finita la sua carriera agonistica Rosolino si è dedicato alla sua famiglia ed alle sue splendide figlie, ma non contento ha deciso di finanziare alcune associazioni no profit, una delle quali “Mille Culture”, lo vede particolarmente impegnato perché aiuta i giovani in difficoltà a risollevarsi attraverso lo sport. In questi anni di volontariato, Rosolino ha voluto trasmettere a questi giovani un messaggio positivo, consigliando loro di non abbattersi per le difficoltà ma di farsi rafforzare dalle stesse, anche perché dice: “Perdere mi ha rafforzato tanto. L’amaro in bocca fa crescere molto più del dolce”.
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