Il pensiero di Madre Teresa di Calcutta sul modo di pregare e di affrontare la vita è un vero e proprio insegnamento per ogni fedele. Le parole della Santa ci fanno riflettere su cosa è veramente importante e, soprattutto, cosa cerca Dio.
Gli insegnamenti dei Santi sono un bagaglio prezioso che ogni cristiano dovrebbe portarsi dietro, per affrontare al meglio i momenti difficili che la vita ci pone davanti. In questo caso, le parole di Santa Teresa di Calcutta affrontano proprio la tematica relativa al modo di superare gli ostacoli della vita. Per spiegarci con chiarezza questo concetto, Madre Teresa usa la metafora della preghiera e di come questo importante momento viene affrontato dai cristiani. Ciò su cui si vuole concentrare la Santa è il modo in cui spesso molti cristiani vogliono pregare, cercando in tutti i modi di raggiungere una perfezione che, in realtà, non è né richiesta, né ricercata da Dio. Il pensiero e il modo di vivere di Madre Teresa di Calcutta sono, ancora oggi, ammirati in tutto il mondo e il suo si pone come un insegnamento centrale nel cammino spirituale di ogni cristiano. Quando Santa Teresa ci parla di preghiera e soprattutto di come affrontare i momenti di difficoltà, ci invita a riflettere sul nostro atteggiamento nei confronti di Dio e su come possiamo vivere la vita con fede e umiltà.
Dio non cerca la nostra perfezione. Questo concetto è centrale nel pensiero di Madre Teresa di Calcutta. Le sue parole, infatti, sono molto chiare: “Vogliamo tanto pregare in modo corretto e poi non ci riusciamo. Allora ci sentiamo scoraggiati e smettiamo di pregare. Dio ammette i fallimenti ma non vuole lo scoraggiamento. Vuole che noi assomigliamo più ai bambini, che siamo più umili, più riconoscenti nella preghiera“. Spesso, sostiene la Santa, cerchiamo in tutti i modi di pregare in modo assolutamente perfetto, cerchiamo di compiere un atto di devozione unico nel suo genere, dunque perfetto. Eppure, la preghiera non è sempre qualcosa di semplice: ci sono momenti difficili, in cui non riusciamo a concentrarci come dobbiamo e, di conseguenza, non riusciamo ad accogliere Gesù in noi. Ma la perfezione, ci ricorda la Santa, non è ciò che Dio cerca in ognuno di noi.
Dio non giudica i nostri fallimenti, anche quando non riusciamo a pregare come vorremmo. La preghiera, infatti, secondo la Santa, non è di certo una questione di perfezione. Dio, piuttosto, ci invita a fare altro, ovvero a non arrenderci, a non scoraggiarci. Dio non pretende alcun tipo di perfezione da noi, piuttosto vuole che continuiamo a cercarlo, nonostante le difficoltà che si palesano. Questo è un concetto fondamentale espresso dalla Santa, perché ogni preghiera, anche se risulta essere imperfetta, è un atto d’amore verso Dio.
Un altro passaggio importantissimo del suo pensiero riguarda i bambini. Secondo la Santa, possiamo avvicinarci a Dio tramite l’umiltà dei bambini. In questo senso, la Santa ha ripreso le parole stesse di Gesù, che ci invita a diventare come i bambini per poter entrare nel Regno dei Cieli. Proprio come i bambini, dobbiamo avere fiducia, dunque dobbiamo affidarci completamente a Gesù, con un cuore puro, sincero e disponibile al cambiamento. Questo è ciò che Dio desidera da noi. La nostra preghiera non deve essere ostacolata dal desiderio di essere perfetti, ma deve portarci ad aprire il nostro cuore a Gesù, che si aspetta da noi un avvicinamento e una crescita spirituale.
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