IL MALE DEL MONDO
Molti si chiedono come mai esiste il male nel mondo; perché Dio non fa nulla per impedire le guerre, le violenze, per proteggere i bambini e tutti coloro che perdono la vita per futili ragioni.
Io mi chiedo: perché tanto stupore?
Pensare che Dio stia a guardare il male che accade ogni giorno sul pianeta e accusarlo di indifferenza, non è cristiano. Non perché quella sia un’affermazione poco carina nei confronti del nostro Dio, ma perché svela che non conosciamo la nostra religione.
C’è bisogno di tornare alle origini, a quando Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso terrestre per aver ceduto alla proposta del serpente (“… Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare …
Genesi 3, 17) e a quando Lucifero, a capo di altri angeli ribelli, cercò di spodestare il suo e nostro Creatore. Lucifero venne definito il principe del mondo terreno e, quando Gesù (Dio fattosi uomo) si immolò sulla Croce, riscattò col prezzo del suo Sangue tutte le anime, anche le nostre, dalla morte eterna, risorgendo dal buio, dopo una stremante lotta contro il demonio.
Ecco il principe di questo mondo (Ezechiele 28, 12-19)
“ … Così parla il Signore, l’Eterno: Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; eri in Eden il giardino di Dio; eri coperto d’ogni sorta di pietre preziose (…) Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Io t’avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, (…) tutto in te s’è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio, e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore s’è fatto altero per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saviezza a motivo del tuo splendore; io ti getto a terra, (…) tu hai profanato i tuoi santuari; ed io faccio uscire di mezzo a te un fuoco che ti divori, e ti riduco in cenere sulla terra, in presenza di tutti quelli che ti guardano. Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più.”.
A questi spunti di riflessione aggiungiamo quella sul dono più grande che un Dio abbia mai concepito per le sue creature: il libero arbitro.
Abbiamo così elencato tutte le argomentazioni necessarie per rispondere alla prima domanda.
Questo è il mondo delle tentazioni e della prevaricazione dei prepotenti sugli innocenti, dei malfattori sugli uomini di buona volontà, non il Paradiso. Questa vita terrena schiaccia a terra il giusto, sotto il peso delle croci personali, sopraffacendo tutti noi, come il ladro nella notte.
Ogni uomo è libero (libero arbitrio), in ogni istante della sua vita, di scegliere se compiere il bene o il male. Dio non interviene perché il suo amore, il suo rispetto per noi, lo porta addirittura ad accettare che scegliamo di perderci per sempre, di consumare l’anima abbracciando l’inferno di satana.
Se ciò ci sconvolge oggi, pensiamo che un giorno tutti risponderemo delle nostre azioni e che la vita vera, non è questa sofferta che viviamo sulla terra, ma l’altra, quella che verrà.