Una delle tentazioni più grandi per i cristiani di oggi è quella di non credere che Dio possa agire sulla realtà fisica, ma solamente offrire una “consolazione” emotiva a coloro che lo invocano.
Non è così: la storia della cristianità, i tanti miracoli che ogni giorno avvengono e le parole dei grandi teologi e padri della Chiesa lo dimostrano.
Fin dallo scoppio della pandemia, infatti, spesso si è chiesto di domandare al Signore di donarci la forza di sopportare il male. Molte meno si è domandato di mettere la Sua mano per fermarla direttamente. Un famoso teologo molto seguito tra i meno credenti ha persino affermato che chiederlo sarebbe “ridicolo”.
Il rischio di ridurre Dio a un semplice compagno di viaggio
Nulla di più falso, che anzi cela un rischio molto pericoloso, quello cioè di ridurre Dio a un semplice compagno di viaggio piuttosto che l’Onnipotente creatore del cielo e della terra, che tutto può se invocato con cuore puro e con amore incondizionato.
Dio infatti può orientare il mondo anche dal punto di vista dei fenomeni fisici, rispettando sempre tuttavia le leggi della natura, e la preghiera cristiana può agire nel mondo fisico in maniera concreta. Lo ha spiegato nel periodo più duro della crisi pandemica padre Serge-Thomas Bonino, decano di Filosofia all’Angelicum.
Intervistato dalla Bussola il religioso ha infatti messo in luce un aspetto molto diffuso ma altrettanto rischioso che si è verificato durante la pandemia. Quello cioè di evitare di rivolgersi a Dio per agire veramente nel nostro mondo e fermare la pandemia.
Se ci si dimentica che Dio può tutto si rischia un approccio gnostico
Si è infatti chiesto al Signore la forza di essere solidali o di non scoraggiarsi davanti al male, ma non sempre si è invocato il Signore affinché Lui direttamente fermasse il male. “Questo ci rivela che anche nella mentalità dei cristiani prevale l’idea che Dio possa agire dentro di noi, ma non agisce nel mondo se non tramite l’uomo”, ha commentato il religioso.
Spiegando perché che “questo è un approccio gnostico che relega la salvezza alla sfera soggettiva”. Non a caso, nello stesso Messale Romano sono presenti perfino orazioni per chiedere la fine della pioggia.
“È chiaro che chi prega per la pioggia non si aspetta che si crei improvvisamente una nube ed inizi un temporale!”, ha risposto il religioso. “Ma esistono tanti fattori che intervengono per produrre gli eventi fisici e non possiamo escludere la possibilità che Dio possa orientare i fenomeni naturali in modo da produrre a un dato momento la pioggia”.
Dio può orientare le cause che producono un fenomeno fisico
Lo stesso identico ragionamento lo si può quindi applicare alla pandemia, alla guerra o a tante altre problematiche che affliggono ogni giorno la vita di tanti. “Se crediamo che Dio è anche Creatore del mondo materiale, Egli può orientare l’azione delle cause che producono un fenomeno fisico, pur rispettando le leggi della natura. Non usa la bacchetta magica, ma la Provvidenza ha tanti altri mezzi per orientare da dentro le cose”.
Una realtà cristiana che oggi più che mai si tende a nascondere o a scansare, a causa di un modo di pensare frutto della società razionalista e illuminista che crede solamente a ciò che vede o percepisce in maniera sensibile, e che vorrebbe imporsi come verità assoluta, ma che tale non è.
La stessa teologia, purtroppo, sembra avere sempre più paura di affermare certe verità di fede. Ha suscitato sdegno quanto affermato da Padre Alberto Maggi nelle scorse settimane riguardo i miracoli di Gesù nel Vangelo, che a suo avviso non sono da prendere alla lettera. Se non crediamo però cosa è scritto nel Vangelo, figuriamoci come si può credere a ciò che può fare Dio oggi, nella vita di ciascuno di noi.
La preghiera suppone che Dio possa agire nel mondo biofisico
“La preghiera cristiana suppone che Dio possa agire nel mondo biofisico in cui viviamo. Questa convinzione richiede una metafisica ed una teologia in cui l’azione divina viene presentata come possibile. Invece se ci chiudiamo in una visione del mondo soltanto retta dall’approccio scientifico, scadiamo nel riduzionismo”, ha spiegato padre Bonino.
“Le scienze dicono cose giuste, ma non dicono tutto sull’essere. In “Infanzia di Gesù”, Benedetto XVI ha scritto che «Dio è Dio e non si muove soltanto nel mondo delle idee». Quindi, non è soltanto Colui che può cambiare il nostro sguardo sulla realtà e i nostri rapporti personali. D’altra parte, se Dio non può agire sulla realtà materiale allora non possiamo spiegare perché credere nella Resurrezione e la trasformazione del cosmo alla fine dei tempi”.
Il punto è infatti che la sfera pubblica ha adottato come unico riferimento accettabile il pensiero della scienza. Che tuttavia non ci dice tutto della realtà, anzi esclude Dio a priori, e di conseguenza in questo modo si esclude Dio dalla vita pubblica e di ciascuno. “Abbiamo dimenticato che c’è un altro sguardo possibile sui fenomeni, uno sguardo metafisico e teologico che non cancella lo sguardo scientifico, ma va più avanti ed è più profondo“, commenta ancora il religioso.