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“Dio, ti perdono. La misericordia capovolta”. Come dialogare con Dio

Perché presentiamo questo libro? Perché si intitola “Dio ti perdono. La misericordia capovolta”?

Questo libro mette in evidenza quanto possa essere importante la guida di un sacerdote, preparato e consapevole, per ogni persona che Dio gli affida.

Gli autori del libro “Dio ti perdono. La misericordia capovolta” sono due: il sacerdote don Massimiliano Scalici e Loretta, pseudonimo di una donna che si racconta al proprio padre spirituale e che, per ovvie ragioni, ha scelto di rimanere anonima.

Come don Massimiliano ci spiega: “Questo libro, che in realtà è un diario spirituale a due voci, nasce dalla proposta che io, come accompagnatore spirituale, lanciai, tempo fa, a Loretta, protagonista del diario. Le proposi di mettere nero su bianco la sua sofferenza, i suoi perché senza risposta, i suoi dialoghi con Dio, le sue riflessioni”.
E il libro si svela subito come un dialogo continuo tra Loretta e Dio, mediato e spiegato in chiave, non solo teologica, ma umana e compassionevole dal sacerdote.

“Dio, ti perdono” – direbbe oggi Giobbe

Loretta, le cui sofferenze sono paragonate a quelle di un moderno Giobbe, in un periodo tormentato della sua esistenza, urla a Dio perché la ascolti, lo implora di aiutarla. L’apparente silenzio del Signore, di fronte alla situazione immutata, nonostante il passare dei mesi, da modo al sacerdote di mettere in atto una serie di tentativi per arrivare al cuore, straziato, ma colmo di fede di Loretta.
“Quando mi ritrovai davanti al suo diario, mi impressionò molto quel suo rapporto sfacciato con Dio, quel mettersi a tu per tu con lui senza paura, senza timore reverenziale.

Per me, quel modo non era irriverenza, ma confidenza, schiettezza, dialogo vero, non formale con Dio che è papà, rapporto che io stesso ritenevo di non avere. Non potevo non prendere parte a queste pagine e decisi di interagire” -dice ancora don Massimiliano.
Il libro è venuto alla luce pochi mesi fa, ma sta riscuotendo molto successo tra coloro che comprendono Loretta e vi si rispecchiamo, come tra coloro che stanno cercando una giuda spirituale per imparare a parlare con Dio e ad affidare a lui ogni angoscia.

“Dio, ti perdono” – la prefazione dell’Arcivescovo Lorefice

Il testo, inoltre, vanta una partecipata prefazione del Arcivescovo di Palermo (Diocesi in cui don Massimiliano Scalici è sacerdote), Monsignor Corrado Lorefice.
E’ don Massimiliano stesso a parlarci dei punti fondamentali che il suo Vescovo ha sottolineato, approvando la pubblicazione del libro e commentandone il contenuto: “Primo: la preghiera dialettica e sfacciata di Loretta, che osa rimproverare Dio e che sfocia nello scambio di perdono tra uomo e Dio, è attestata dalla Sacra Scrittura e dalla letteratura cristiana.

una fase della presentazione

Secondo: l’accompagnamento spirituale, come assunzione delle ferite della persona accompagnata, fino a diventare “compagno ferito”. Terzo: la sottolineatura del carattere autobiografico del testo, giacché in questo diario due persone si sono raccontate”.
L’Arcivescovo ha scritto, infatti: “Piuttosto che rimanere scandalizzati dall’irriverenza imprecatoria nei confronti di Dio, viene ridestata prorompente la memoria della parola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture. (…) In questo volume la protagonista chiede: “E tu, amico e sacerdote, non spiegarmi qual è la strada, ma accompagnami a trovare la mia”. In queste pagine la compagnia del presbitero, nel peirasmos della vita, diviene dialogo, prossimità fino a farsi “contagiare dal dolore” dell’altra, senza timore di ritrovarsi “compagno ferito”.”.

“Dio, ti perdono” – come trovare il libro

Le giornate e i luoghi in cui il libro verrà presentato dall’autore e i commenti dei lettori che lo hanno già apprezzato, si possono trovare sulla pagina Facebook: “Dio ti perdono. La misericordia capovolta”.

Don Massimiliano conclude questa sua breve presentazione con le parole di Loretta, che da lontano osserva come il frutto della sua sofferenza sia ora espressa in un libro, che potrà sostenere altre persone.
“Vorrei leggere il messaggio di Loretta che, dalla sua condizione di pseudonimia e dal suo luogo di nascondimento, così scrive: “Anche se non mi vedete e non conoscete la mia identità, io ci sono e leggo i vostri commenti.

Loretta: “voglio ringraziare anche don Massimiliano”

E ogni volta mi commuovo. Mi fate sentire compresa. E mi date l’impressione che quel periodo molto brutto della mia vita finalmente possa portare frutto. E questa impressione ce l’ho quando scrivete che vi rispecchiate in Loretta … Vi lascio questo messaggio per dirvi che Loretta esiste veramente: sono io. E quella sofferenza l’ho vissuta davvero. A quanti mi chiedono se sto meglio, vorrei dire di sì. Sono sempre in lotta per ottenere i frutti della mia fatica. Sono sempre in lotta per comprendere cosa Dio vuole da me. Ma le cose sono migliorate, e il fatto che questo libro sia stato stampato ne è una prova. Vorrei ringraziare anche coloro che hanno detto che pregano per me e dir loro che io ricambierò di cuore la preghiera.

E voglio ringraziare anche don Massimiliano, perché se lui un giorno non avesse detto “metti la tua sofferenza nero su bianco perché questo potrà aiutarti un giorno a superarla”, questo diario non sarebbe mai nato.
Se non fosse stato disponibile ad ascoltare il mio dolore e a rispondere come se fosse Dio stesso a farlo, questo libro non ci sarebbe mai stato. Ringrazio ancora tutti per aver dato un senso al nostro lavoro. Spero che questo libro arrivi lontano e, come voi dite, spero davvero che possa servire a tante persone che soffrono e probabilmente non sanno esprimersi o hanno paura di farlo o non hanno nessuno capace di raccogliere la loro sofferenza”.

Le parole di questo sacerdote attento alla sua discepola fanno sperare che esista una Chiesa che cresce e matura sotto l’ala di Cristo, che ha fatto della sofferenza il suo stendardo e trasforma ogni tristezza in gioia.

Antonella Sanicanti

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