Come le restanti Diocesi d’Italia, anche quella di Napoli ha emanato altre disposizioni in materia Coronavirus.
Celebrazioni sospese fino al 3 aprile e invito alla preghiera personale ancora più forte. Queste le decisioni della Diocesi di Napoli.
In materia Coronavirus, la Diocesi di Napoli, in ottemperanza al nuovo Decreto Legge emanato dal Governo e anche seguendo le disposizioni della CEI, ha creato un nuovo decalogo di norme e regole da seguire.
Punto centrale la sospensione di tutte le celebrazioni Eucaristiche fino al 3 aprile. Ma particolare attenzione è da porsi alle celebrazioni che riguardano funerali e singoli sacramenti: “L ’Arcivescovo Metropolita di Napoli, […] con sofferenza ma responsabilmente, anche nel rispetto ad attività religiose, riportate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sottolinea e precisa che sono sospese tutte le cerimonie religiose, ivi compresa la celebrazione delle Messe, dei matrimoni, dei battesimi, dei funerali e di ogni altra liturgia e iniziativa a carattere assembleare” – scrive la nota della Curia.
“In particolare per i funerali, si proceda alla benedizione della salma al cimitero dove possibile, oppure all’aperto davanti alla casa del defunto, evitando assembramenti.
Se il decesso avviene in una struttura ospedaliera si consiglia di procedere in loco alla benedizione della salma. Per quel che riguarda matrimoni e battesimi, vengono rinviati. Solo per gravi e comprovate situazioni particolari, va consultato l’ordinario della Diocesi attraverso il parroco” – continua la Diocesi.
Ogni attività parrocchiale e di catechesi è sospesa, come sono sospese le benedizioni delle case e degli esercizi commerciali e, anche, tutte le processioni in programma per la Quaresima.
Nel rispetto di tutte le norme di sicurezza ed igiene, la Diocesi di Napoli fa sapere che, sull’intero territorio di sua competenza, restano attivi i servizi Caritas, tutti gli uffici parrocchiali di segreteria.
Attenzione è posta anche verso gli ammalati e gli anziani che ricevono la Santa Comunione a casa: “I ministri straordinari sospendano la comunione agli ammalati. Per situazioni di particolare gravità, sarà il parroco a provvedere” – si conclude la nota della Diocesi.
“Viviamo questo periodo come una grande opportunità di crescita interiore nella fede, attraverso la preghiera personale e la lettura della parola di Dio ogni giorno. Come un digiuno quaresimale da ciò che abbiamo di più prezioso, per prepararci con uno spirito nuovo alla celebrazione della Santa Pasqua.
Raccomando in modo particolare di non lasciare solo nessuno, soprattutto gli anziani, i malati, i poveri operando gesti di solidarietà e di vicinanza. Ogni sacerdote, comunque, può celebrare privatamente la Santa Messa giornaliera con la presenza di 1 o 2 persone al massimo” – ha concluso il Cardinale Crescenzio Sepe.
ROSALIA GIGLIANO
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