Il Coronavirus ha reso ancora più difficile la vita per chi soffre di disabilità. Ecco la storia di chi l’ha vissuta in prima persona.
Il lockdown ha segnato ancora di più la vita di certe persone. La storia del figlio di Elio, noto cantante, durante il periodo di quarantena.
Disabilità e lockdown: una sfida impossibile
La disabilità, la paura di sentirsi sempre più esclusi e di non riuscire più ad avere contatto con la realtà questo è il disagio che hanno vissuto, in questo periodo di quarantena, le persone con disabilità e le loro famiglie.
Molti hanno vissuto questo periodo di lock down cercando di reinventarsi, di riorganizzare le proprie esistenze attraverso nuove esperienze di vita, attraverso giochi, anche per distrarsi e non pensare ad altro. Ma, per chi soffre di disabilità, la situazione è stata più tragica del previsto.
C’era solo la famiglia, come c’è sempre stata, e nessun altro, nemmeno più l’eventuale centro di riabilitazione. E, specie per chi soffre d’autismo, la situazione che si è presentata era davvero grave.
Elio: “Chi non ha un figlio autistico, non può capire”
Raccontiamo la storia di Dante, figlio di Elio, cantante del gruppo “Elio e le storie tese”. Dante è affetto da autismo, un disturbo che mette in discussione e che stravolge completamente non solo l’esistenza di chi ne è affetto, ma anche di chi gli è vicino, della sua famiglia prima di tutto.
Se da un lato c’è la sofferenza, dall’altro lato c’è anche la rigidità di chi non riesce a capire chi vive con la sindrome autistica: “Chi non ha il figlio autistico non si preoccupa di chi ha l’autismo […] Se si parla di autismo il primo aspetto che bisogna trattare è l’informazione. Quella sensazione di paura, di angoscia, di imprevedibilità legata al Covid, che è stata vissuta da tutti, ma che prima o poi terminerà, nel caso dell’autismo non termina mai”.
Autismo: il senso di angoscia che non finisce mai
Un senso di angoscia che non termina mai. Una frase forte, ma concreta allo stesso tempo: “È chiaro che chi vive in questo stato ormai si è fatto un’armatura e quindi affronta tutto. Però non c’è stata attenzione alle esigenze di chi ha un figlio autistico. E se si interrompono le terapie a casa, come è accaduto, si perde del tempo che non torna più” – ha continuato Elio.
Elio: “Grazie a tutte le associazioni che si occupano di loro”
Nonostante il lockdown, per quanto possibile, molte associazioni che danno aiuto e sostegno ai ragazzi disabili, in particolare quelli autistici, non si sono fermate: “Il Covid ha acuito la condizione di isolamento o sofferenza dei disabili […] Nella sola Lombardia, ci sono circa 100mila casi di persone autistiche […] Se si affronta questo tema con competenza per risolverlo si possono fare tantissime cose.
Mi sono accorto di quanti miglioramenti ha fatto mio figlio con assistenza a casa tutti i giorni, nei primi anni perché sono i primi anni quelli che contano. Ma, a fronte di quelli come me che possono farlo, c’è una quantità enorme di persone che non può e vede crescere il proprio figlio con un sacco di difficoltà che poi porterà in giro nel mondo e genererà difficoltà” – ha concluso il cantante.
La vita non è stata semplice, soprattutto per questi ragazzi. Ma l’affetto della loro famiglia non li ha fatti sentire soli.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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