Il “Discernimento degli spiriti” è fondamentale nel nostro cammino di fede

 

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Durante la seconda messa dell’avvento, Padre Cantalamessa, predicatore della casa pontificia, parla della capacità di “Discernimento degli spiriti”, ovvero quel dono di cui parlava San Paolo di saper distinguere tra “Parole ispirate o profetiche” (e dunque guidate da Gesù) e quelle invece trasmesse dallo spirito umano o demoniaco.

 

Il tema del discernimento è centrale nella dottrina della Chiesa Cattolica che distingue il discernimento ecclesiale da quello personale. Se il discernimento ecclesiale ha una funzione teologica “Come criterio per discernere le vere dalle false dottrine, l’ortodossia dall’eresia, ciò che diventerà centrale in seguito” a cui si aggiunge a partire dal Concilio Vaticano II il discernimento dei tempi, quello personale riguarda un processo di interiorizzazione delle scelte di vita tra le varie opzioni di bene che lo spirito santo ci mette a disposizione.

 

In un secondo momento Padre Cantalamessa si è soffermato sull’arduo compito della Chiesa, questo fa notare come il discernimento ecclesiale diventa complicato con il passare dei secoli, dato che molte decisioni e cambiamenti di dottrina potrebbero essere in conflitto con le sacre scritture. Per fare capire meglio il concetto il sacerdote fa due esempi il primo riguardante l’esodo del popolo eletto: “ Nell’Esodo, si afferma che Dio punisce le colpe dei padri nei figli”, ma, sempre nella Bibbia, Ezechiele e Geremia affermano tutto il contrario: “Dio non punisce le colpe dei padri nei figli, ognuno dovrà rispondere delle proprie azioni “. Come si può notare qui si deve fare un lavoro di interpretazione e per farlo bisogna legarlo all’osservazione dei tempi, durante l’esodo magari la punizione sarebbe ricaduta anche sui figli, mentre prima e dopo no.

 

Chiarito il concetto di discernimento ecclesiale, il sacerdote fa un piccolo excursus sul peccato e sul peccatore, se il primo è opera del “nemico” e non di Dio, il secondo è l’opera di Dio che nonostante le aberrazioni causategli dal peccato rimane a sua immagine e somiglianza, questo perché ognuno con il pentimento ha sempre la possibilità di redimersi e tornare a Dio.

 

La tematica del peccato e dei peccatori serve come introduzione al discernimento personale che secondo Cantalamessa si configura in due aspetti principali: prima la scelta dello spirito di Dio ed il rifiuto dell’opera di carne, poi la decisione sulle varie opere di bene. Quindi per ogni fedele c’è una prima scelta che riguarda l’adesione all’insegnamento di Dio e la conseguente adesione al suo spirito, ed una seconda scelta che riguarda un avvicendarsi di opere di bene da intraprendere nel corso della vita.

 

La subordinazione di cui sopra, è data dal fatto inoppugnabile che ogni azione di bene non può non essere guidata dalla mano di Dio, queste le parole di Padre Cantalamessa: “È impossibile intraprendere qualsivoglia azione se non è lo Spirito Santo a muoverci e senza averlo consultato prima”.

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