Si dice che il disegno di Dio sia imperscrutabile, ma ci sono dei segnali per comprenderlo. In materia di famiglia questi segnali si trovano nella legge naturale contenuta nei dieci comandamenti.
In una bella rubrica del sito cristiano ‘Fratelli Domenicani‘ uno dei lettori chiede ad al sacerdote che se ne occupa come possa cogliere il disegno di Dio sulla famiglia leggendo le Sacre Scritture e come sia possibile interpretare negativamente l’utilizzo della contraccezione. L’uomo si chiede anche come abbia fatto Paolo VI a dare delle linee guida sul matrimonio nelle ‘Humanae Vitae‘ se il disegno divino è imperscrutabile. Rispondere a tale curiosità è interessante in ambito matrimoniale e di rapporti coniugali, ma la risposta può essere applicata a qualsiasi insegnamento della Chiesa e quindi del Vangelo. A tal fine, dunque vi proponiamo degli stralci della risposta che il sacerdote ha fornito al fedele.
Il disegno di Dio sulla famiglia si coglie anche dalla legge naturale
La prima risposta che il sacerdote da al lettore è generica e riguarda non soltanto il matrimonio ma tutta la vita dell’uomo, questo infatti sottolinea come il disegno di Dio è racchiuso non solo nel Vangelo e nella Bibbia, ma anche in quei 10 comandamenti che racchiudono la legge naturale: “Il disegno di Dio si manifesta non solo nella Sacra Scrittura ma anche nella legge naturale”, spiega il sacerdote che poi aggiunge: “I peccati contro i dieci comandamenti non sono peccati semplicemente perché vanno contro quello che si legge nella Sacra Scrittura, ma perché vanno contro la legge naturale, scritta nel cuore di ogni uomo. Valgono per tutti, non solo per i cristiani”.
La seconda risposta riguarda la curiosità legata ai rapporti sessuali ed alla contraccezione e serve a spiegare perché tale pratica non è coerente con il disegno di Dio: “Ora il disegno di Dio sugli atti coniugali si manifesta dalla natura di quegli atti: sono infatti intrinsecamente ordinati alla procreazione. I contraccettivi infatti vengono usati proprio per contraddire la natura di quegli atti”. Con queste parole il sacerdote sottolinea che la contraccezione è in aperto contrasto con la finalità stessa dell’atto sessuale: la procreazione. C’è, però, un secondo motivo per il quale la contraccezione è errata secondo la Chiesa e quindi secondo il disegno divino: “Inoltre il disegno di Dio si manifesta anche dal fatto che sono atti compiuti da una persona che in quel gesto impegna se stessa e dona tutta se stessa. Ora nel dono totale di sé c’è anche quello di mettersi in gioco rimanendo aperti ad un’eventuale concepimento”.
Per quanto riguarda infine l’interpretazione di Paolo VI, il sacerdote spiega al lettore che con Humanae Vitae il Magistero della Chiesa abbracciava anche la legge naturale e per tanto da tale congiunzione tra Vangelo e comandamenti si era giunti a simili interpretazioni del disegno divino, infatti nel testo Paolo VI ha scritto: “Tali questioni esigevano dal magistero della chiesa una nuova approfondita riflessione sui principi della dottrina morale del matrimonio: dottrina fondata sulla legge naturale illuminata e arricchita dalla rivelazione divina”.
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Luca Scapatello