Non c’è pace nemmeno per le favole a lieto fine: anche il bacio tra il Principe e Biancaneve è nel mirino di una cultura impazzita. Il caso tragicomico.
Negli ultimi anni se ne vedono di opinioni sempre più stravaganti, che però passo dopo passo riescono persino ad imporsi come una presunta realtà. Dice un famoso aforisma: ripetete una bugia cento volte e diventerà una verità. Lo stesso si potrebbe affermare per le tante assurdità a cui si sta assistendo, l’ultima che coinvolge la favola di Biancaneve.
L’assurdità che sembra commedia invece è realtà
Secondo illustri pensatori moderni, e si pensi a che punto si è arrivati nel pensiero contemporaneo, il bacio tra i due è da censurare perché “non sarebbe consensuale”. Insomma, la stampa statunitense, i media mainstream, i gruppi di influenza lgbt hanno deciso, da un momento all’altro, che il finale del famoso cartone animato che ha fatto sognare e divertire tanti bambini e bambine non va più bene.
“Un bacio può essere di vero amore solo se una persona sa che sta succedendo. Cosa insegniamo ai nostri figli?”, è la domanda che è circolata, che in effetti come ogni asserzione su queste tematiche appare verosimilmente logica, mettendo in ombra in questo modo il fatto che si tratti di un’asserzione del tutto assurdo, in realtà fuori da ogni ragione.
L’onda del politicamente corretto rischia di fare grossi danni
Come si potrebbe anche solamente pensare che la favola di Biancaneve sia problematica per i bambini che la guardano? La malizia, si dice, c’è nella mente di chi guarda, e non certo in quella dei bambini. Ma per arrivare a partorire un simile pensiero, bisogna, forse, proprio avere una mente fortemente perversa.
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La vicenda si è verificata a Disneyland California, che non appena ha finito di festeggiare per la riapertura del celebre parco giochi alla fine del lockdown si è accorto di un’onda per certi versi ancora più violenta di quella creata dagli strascichi della pandemia. L’onda del politicamente corretto, del neo-moralismo illuminato globalista e pro-gender, che mette l’emancipazione e l’individualismo spinto al di sopra di ogni ragione e di ogni buon sentimento. La stessa che cancella i cartoni animati in cui si parla dell’amore tra maschio e femmine per introdurre personaggi sessualmente fluidi e ambigui da presentare ai bambini come modelli di vita.
Ogni regime ha iniziato dal controllo di educazione e linguaggio
La nuova attrazione del parco, Snow White’s Scary Adventure, un parco giochi interattivo dedicato alla mitica Biancaneve e al suo immaginario, pare infatti abbia turbato i paladini di questo nuovo pensiero fondato sul moralismo che finora ha dato vita a fenomeni come l’educazione lgbt nelle scuole e alla “cancel culture”. D’altronde, ogni regime nella storia ha cercato di imporsi partendo dalla radicale distruzione e controllo dell’educazione dei più piccoli, del linguaggio e dell’immaginario comune, frutto delle narrazioni pubbliche e quindi anche delle favole.
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La critica piovuta su questo parco a tema è il bacio che il Principe dà sul finale a Biancaneve per risvegliarla dall’incantesimo sarebbe quindi inopportuno perché non consensuale. Un’illuminata – si fa per dire – considerazione che ha portato la stampa americana sul piede di guerra. Quando si dice le priorità. Un quotidiano di San Francisco, il San Francisco Gate, ha addirittura tuonato a tutta pagine: “Un bacio può essere di vero amore solo se una persona sa che sta succedendo”.
L’incredibile editoriale redatto da un giornale di San Francisco
“Non siamo già d’accordo sul fatto che il consenso nei primi film Disney sia una questione importante? Che insegnare ai bambini a baciarsi, quando non è stato stabilito se entrambe le parti sono disposte a impegnarsi, non va bene?”, è l’incredibile editoriale redatto dal giornale.
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”È difficile capire perché la Disneyland del 2021 scelga di aggiungere una scena con idee così antiquate su ciò che un uomo può fare a una donna, soprattutto considerando l’attuale enfasi della società sulla rimozione di scene problematiche da giostre come Jungle Cruise e Splash Montagna. Perché non reimmaginare un finale in linea con lo spirito del film e il posto di Biancaneve nel canone Disney?”, la conclusione del ragionamento a cui si è andati incontro. Ai lettori ogni considerazione su questa assurda vicenda e sul mondo in cui oggi, all’alba del terzo millennio, ci siamo ritrovati a vivere.
Giovanni Bernardi