Sembra che siano due i kamikaze morti dopo essersi lanciati con una motocicletta carica di esplosivo contro la cattedrale cattolica.
Le uniche due vittime sono i due attentatori kamikaze, scagliatisi con una motocicletta carica di esplosiva, contro i fedeli al momento dell’uscita dalla messa.
Neanche quest’anno la Settimana Santa è stata esentata dal sangue provocato dall’odio anticristiano.
Secondo fonti della polizia indonesiana, i due terroristi stavano cercando di raggiungere il compound della cattedrale. “La motocicletta è rimasta distrutta e ci sono resti umani che stiamo ancora raccogliendo nel tentativo di identificare il sesso degli attentatori”, ha aggiunto il portavoce della polizia.
“Pugno di ferro” del presidente indonesiano
“Ferma condanna” è stata espressa dal presidente indonesiano, Joko Widodo, che ha invitato i cittadini a “mantenere la calma”, promettendo “la sicurezza dei fedeli” da parte dello Stato. Il presidente ha quindi ordinato al capo della polizia di “indagare a fondo sull’organizzazione dei sospetti e di smascherarla fino alle sue radici”.
“Il terrorismo è un crimine contro l’umanità e non ha nulla a che fare con nessuna religione”, ha proseguito Widodo. Il capo dello Stato ha sottolineato che “tutti gli insegnamenti religiosi rifiutano il terrorismo a qualsiasi titolo”.
Il cordoglio del Papa
Non è la prima volta che i cristiani finiscono nel mirino dei terroristi islamici in Indonesia. Già nel maggio 2018, un attentato contro tre chiese nell’isola di Giava provocò tredici vittime: la strage fu rivendicata dall’Isis. L’episodio più tragico nel paese asiatico avvenne nel 2002 a Bali, con 202 morti.
Una richiesta di “preghiera per tutte le vittime della violenza”, in particolare per quelle dell’attentato alla Cattedrale di Makassar, è stata diffusa oggi da papa Francesco, al termine dell’Angelus. [L.M.]