Il compianto Don Gabriele Amorth è conosciuto sopratutto per il suo operato da esorcista e per il suo contributo alla causa riguardante il riconoscimento del ministero degli esorcismi in un periodo storico in cui più nessuno credeva nella sua validità. Ma cosa ha portato alla fede don Gabriele? La storia della vocazione di questo religioso è tutt’altro che in discesa, a differenza di altri sacerdoti, infatti, questa è maturata con il tempo e solo dopo un lungo periodo di riflessione e di scelte antitetiche alla vita sacerdotale.
Il racconto di questo percorso lo troviamo scritto nel libro autobiografico ‘Ho incontrato Satana‘ e comincia durante la seconda Guerra Mondiale: “Ero studente, avevo diciassette anni e frequentavo il liceo classico; non sapevo in quale istituto religioso andare, ma ero convinto della mia scelta. Parlo con il primo maestro e lui mi dice: ‘Domani dirò la messa per te’. Il mattino dopo vado in chiesa alle quattro del mattino e quando mi vede esclama: ‘Ah, sei qui!’. Alla fine gli chiedo: ‘Che cosa mi consiglia?’. E lui: ‘Entra in San Paolo’”.
Il ragazzo è dubbioso, crede che il consiglio sia condizionato dall’appartenenza di Don Alberione a San Paolo e quindi chiede una prova della bontà del consiglio: “Lui aveva fatto un voto: se la Madonna avesse salvato la vita della sua gente avrebbe costruito il santuario alla Regina degli Apostoli. Sapevo di questa promessa e gli ho detto: ‘Siamo in cinque fratelli maschi, tutti in età da militare. Metta anche noi sotto la protezione della Vergine!’. Ci ha pensato un po’ e poi ha risposto, semplicemente: ‘Va bene’.
Gabriele affronta il periodo della guerra con una mimetica e finito il conflitto si dimentica della religione ed entra in politica con la DC. In quel periodo il partito di ideali cattolici era molto forte e presto Andreotti, suo leader e amico, diventa presidente del consiglio per la prima volta. Si presenta quindi un’occasione d’oro per far parte del governo e magari un giorno prendere il posto di Andreotti, ma Gabriele sente che non è la cosa giusta da fare e si allontana dalla politica e prende i voti.
Dopo aver preso i voti, insieme alla sua famiglia, si reca da don Alberione il quale, riconoscendoli, dice loro: “Come ve la siete passata durante la guerra?”, tutti sono rimasti interdetti da quella domanda perché non ricordavano la promessa fatta dal sacerdote, quindi questo ha aggiunto: “Vedo che vi siete salvati. La Madonna vi ha protetto!”. In quel preciso istante Don Gabriele Amorth ha compreso che la sua vocazione era dovuta al volere della Madonna ed infatti su quell’incontro e sulla vocazione scrive: “Lei si è davvero presa cura di noi. Tutti e cinque avevamo avuto avventure terribili, io ero anche stato condannato a morte, eppure eravamo tutti salvi! Credo che questa sia stata la prova decisiva: ho scelto San Paolo e non mi sono mai pentito, mai”.