C’è un bellissimo episodio riguardante la vita di Don Bosco che ne evidenzia la palese vocazione e la futura santità. E’ il 1877, a Valdocco (quartiere di Torino) il salesiano sta ricevendo i fedeli in cerca di benedizione alla vigilia della festa per Maria Ausiliatrice. Il primo della fila è il conte Carlo di Gilletta, deputato che è in dubbio sul farsi salesiano e tra i richiedenti c’è una donna di Torino che è giunta nella chiesa per chiedere una benedizione per la figlia di 10 anni, Giuseppina Brighi. La bimba era paralizzata dal lato destro del corpo e da circa un mese non riusciva più a parlare.
Nella folla in attesa di vedere Don Bosco si udivano le richieste strazianti della donna e tutti erano concordi nel lasciarle la precedenza. Una volta davanti al sacerdote la madre di Giuseppina racconta una storia di disgrazia, di come la figlia nata paralizzata da un lato avesse anche perso l’uso della voce. Il salesiano presta attenzione al racconto, quindi impartisce la benedizione alla bambina ed infine le chiede di fare il segno della croce insieme a lui. La piccola obbedisce e con la mano sinistra si fa il segno della croce. Don Bosco la interrompe e le dice: “Non con la mano sinistra, con la destra”. Un istante dopo Giuseppina muove il braccio destro e si da il segno della croce. “Bene, dice il sacerdote, ma devi dire anche le parole, come faccio io”. La bambina, muta da un mese, ripete il segno della croce pronunciando anche le parole.
Colma di gioia la bambina urla: “La Madonna mi ha guarita!”, quindi si mette a camminare a passo spedito tra la folla a testimonianza dell’avvenuta guarigione. Il conte, li presente davanti a tutti, ha udito tutta la storia e senza nemmeno andare a colloquio con Don Bosco si fa salesiano.