Un post di Don Favarin ha recentemente scatenato violente polemiche sul web. Il sacerdote, infatti, ha chiesto ai fedeli di non fare il Presepio quest’anno nel rispetto dei più poveri.
Il sacerdote don Luca Favarin, gestore della Onlus dedita all’accoglienza dei migranti ‘Percorso Vita‘, ha dato il via ad una polemica senza fine dopo aver postato su Facebook una frase provocatoria contro la recente approvazione del decreto sicurezza. Nel post, il sacerdote scrive infatti: “Quest’anno non fare il presepio credo sia il più evangelico dei segni. Non farlo per rispetto del Vangelo e dei suoi valori, non farlo per rispetto dei poveri”.
Che la provocazione fosse diretta alla recente approvazione del decreto sicurezza, il parroco lo ha spiegato in un’intervista concessa ai quotidiani veneti nella quale ha ribadito la sua posizione, esplicitando il proprio pensiero: “Non si possono usare i simboli cristiani per fare battaglie ideologiche. Così si corre solo il rischio di essere ipocriti”. Sarebbe l’ipocrisia di fondo di alcuni fedeli il motivo di questa provocazione e di quello, che se accolto, sarebbe un gesto di protesta contro la politica approvata dal governo in termini di sicurezza: “Ci vuole una coerenza umana e psicologica. Applaudire il decreto sicurezza di Salvini e mettere il presepio è schizofrenia pura”, ha infatti aggiunto don Favarin.
Il post di don Favarin e le accuse degli utenti
La proposta del sacerdote ha generato la violenta risposta del web, sul suo post infatti ci sono decine di commenti di utenti che trovano la sua posizione a dir poco assurda. Tra le posizioni più gettonate ci sono quelle di chi invita don Favarin a svestire l’abito talare: “Apostata dell’Unico Dio, Gesù Cristo, nel Mistero della Santissima Trinità. Si tolga l’abito talare, vergogna del Cattolicesimo” oppure “Vergognati. Sei indegno di quell’abito che dovresti portare e che, infatti, non porti. Vai nei centri sociali, il tuo posto è quello!”, sono solo due dei commenti in tale direzione. Altri sostengono invece che il post sia solo un modo per farsi pubblicità, far parlare di sé e della propria organizzazione: “Sei messo male, non sai più cosa sparare per farti notare e la spari grossa. niente di nuovo. ma poi non mi aspetterei niente di diverso da un prete col cerchietto per i capelli ….”.
Una spirale di odio che arriva persino agli insulti ed alle offese gratuite e che è ancora una volta rappresentativo della pochezza a cui si arriva sul web. Per fortuna c’è anche chi fa notare che determinati atteggiamenti sono poco consoni alla religiosità ed al cristianesimo ed invita i sedicenti “Cattolici” a rifletterci sopra: “Quanto odio cattolico, quanta cattiveria cristiana, in questi commenti! Siete la dimostrazione della verità delle parole di questo prete: commenti ipocriti, permalosi e cattivi. Non sapete guardare oltre ad una statuina.
Non siete persone di fede. Non siete persone di Dio, potete fare tutti i presepi del mondo, ma se agite con questo livore non fate altro che rinnegare ed offendere la sua parola”.
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Luca Scapatello