In un’intervista concessa ad ‘Interris’, Don Patriciello ha parlato della sua lotta per la “Terra dei fuochi” e dell’amicizia con Nadia Toffa.
La iena ed il sacerdote si sono conosciuti per un servizio allegro, ma poi hanno stretto i rapporti per il problema dei rifiuti a Caivano.
Il 10 giugno del 1979 nasceva Nadia Toffa, la giornalista che con il programma di Mediaset ‘Le Iene’ è diventata nota in tutto lo stivale. Oggi dunque avrebbe compiuto 41 anni, età alla quale purtroppo non è riuscita ad arrivare a causa di un tumore al cervello. In tanti oggi la ricordano e sicuramente lo farà anche il sacerdote Don Maurizio Patriciello. Insieme hanno affrontato il gravoso problema della terra dei fuochi e Nadia ha voluto fosse lui che celebrasse il suo funerale, come spiegato in un’intervista rilasciata dallo stesso qualche tempo dopo.
Quando Don Maurizio Patriciello è giunto a Caivano, cittadina in provincia di Napoli ma confinante con Caserta, aveva una gran voglia di predicare. Il giovane sacerdote (aveva 35 anni) aveva avuto un rapporto conflittuale con il cattolicesimo, passando per 10 anni alla chiesa evangelica e trovando solo dopo molto studio la fede nella dottrina cattolica. Nel 2012, quindi, Don Patriciello aveva voglia solamente di parlare del Signore e portare la fede al maggior numero di persone possibile.
L’arrivo nel paese campano, però, l’ha obbligato ad impegnarsi nel sociale: la gente di Caivano, specie chi abitava a Parco Verde (zona popolare costruita negli anni’80), soffriva e moriva troppo a causa dei continui roghi di rifiuti e dalle conseguenti emissioni di gas tossico. Il tasso di mortalità era al livello di una città fortemente industrializzata, ma la zona è completamente dedicata all’agricoltura ed alla attività rurale.
Divenuto per volontà divina portavoce delle istanza dei parrocchiani, Don Patriciello ha prima chiesto aiuto ad ‘Avvenire’ per sensibilizzare l’Italia sul problema rifiuti, quindi ha scritto due libri in cui spiega quali sono le problematiche della sua terra. Grazie al suo impegno la condizione degli abitanti della Terra dei fuochi è diventata nota in tutta Italia e nel 2015 è stato raggiunto un grande risultato: una legge contro chi appiccava roghi di rifiuti illegalmente.
In quegli anni è giunto anche l’incontro con Nadia Toffa, per volontà divina anche quello: “Lei è arrivata qua un giorno per una cosa simpatica. Facevano quelle interviste mettendo due preti a confronto e quella volta misero accostarono me e don Gallo”. Quell’occasione ha permesso loro di parlare della Terra dei Fuochi e Nadia si è presa a cuore il destino di quelle persone: “Sono tornati per un’inchiesta, siamo diventati amici. Sono ritornati una seconda volta. Io Nadia siamo sempre rimasti in contatto”.
Il rapporto con Nadia Toffa si è stretto ulteriormente durante il periodo della malattia. In quei mesi di agonia e speranza tra loro si è instaurato un rapporto epistolare molto profondo che ha permesso loro di stringere l’amicizia. La richiesta di celebrare il funerale è stata una logica conseguenza: “Una settimana prima della sua morte, mi hanno telefonato dicendomi che era grave e che aveva chiesto che fossi io a celebrare il suo funerale. Sono rimasto di stucco. Sono partito il giorno di Ferragosto, ero qua”.
Don Patriciello spiega che sarebbe andato al funerale anche se fosse stato fuori dall’Italia: “Anche se fossi stato dall’altro capo del mondo sarei tornato immediatamente per lei”. Prima di cominciare la Messa era un po’ teso, più che altro per la presenza delle numerose telecamere, ma poi si è rimesso alla volontà di Dio e tutto è andato per il meglio. Conscio dell’importanza della parole durante una messa funeraria (lo ha esperito in prima persona quando è scomparso il fratello), Don Patriciello conclude dicendo: “La cosa importante è che ho dato un po’ di conforto a quei genitori”.
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Luca Scapatello
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