Barbara Betti giovane avvocato di Riardo nel casertano ha combattuto una strenua battaglia contro un male terribile che alla fine l’ha stroncata, per diversi anni ha lottato contro una malattia che si è dimostrata alla fine incurabile, si è resa protagonista di un gesto d’amore grandissimo che ricorda i principi evangelici di cui parla Gesù. Infatti per permettere che sua figlia nascesse sana e senza problemi, Barbara insieme al marito Giovanni decidono di interrompere le cure e le terapie a cui la donna si sottoponeva per non arrecare danni alla salute della bambina. Un gesto eroico che come Ricorda il Cristo produce molto frutto :
Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Il brillante avvocato casertano ha affrontato il suo calvario sempre col sorriso sulle labbra, non l’hanno scoraggiata i numerosi interventi chirurgici, i continui cicli di chemioterapia ai quali è stata sottoposta, la sua voglia di vivere e di donare amore era sempre più forte, anche perchè a tenerle la mano c’era l’amore della sua vita Giovanni che non si è fatto scoraggiare dalla malattia ed ha voluto nonostante tutto sposarla e renderla felice, si il loro amore è stato più forte del brutto male.
Il giorno del matrimonio è stato per tutti, per i familiari, per gli amici, per i concittadini, il gesto concreto della speranza che non si spegne. «Credo che quel giorno la commozione fosse pari alla felicità. Davvero credevamo tutti che ce l’avrebbe fatta, che tutto sarebbe andato bene» racconta un’amica. Anche i mesi del matrimonio sono stati segnati dalla malattia e dalla lotta per vivere, ma avevano una cornice di normalità regalata dall’amore di due giovani.
Poi arriva la notizia più che loro potessero attendere cioè quella che Barbara era incinta, il miracolo della vita che continua , i due erano così entusiasti tanto che la giovane donna non stava più nella pelle tutti erano preoccupati tranne lei, molti medici hanno tentato in tutti i modi di persuaderla nel portare avanti la gravidanza. La terapia contro la malattia, che continuava a tenerla in ostaggio, poteva danneggiare irrimediabilmente la creatura che portava in grembo, dicevano. Se avesse invece interrotto le cure, sarebbe stata lei, Barbara, ad essere in pericolo. Lei si sentiva l’avvocato che stava difendendo la vita davanti al tribunale dei pregiudizi, delle debolezze, dei timori, delle speculazioni fini a se stesse. E non ha esitato: ha scelto di continuare e di portare a termine la gravidanza, di far crescere quel germoglio, di far nascere il frutto dell’amore.
Ma lei insieme a suo marito hanno deciso di rinunciare alle terapie, una decisione presa senza ansie senza patemi ma con grande serenità, quella stessa serenità che trasmettevano al resto dei familiari. Non si può rifiutare la vita diceva Barbara che da buon avvocato aveva convinto tutti con la sua arringa.
E così dopo nove mesi passati avanti e indietro dall’ospedale, è nata una splendida bambina, la gioia dei suoi occhi , sana , bella il più bel dono che lei e Giovanni potessero ricevere, è così appena superato il parto la neo mammina ha subito accettato di riprendere le terapie, determinata più che mai. È quindi ripresa la quotidianità della cura, stavolta con una forza e un senso in più. Ma il male era avanzato e il 4 febbraio scorso Barbara Betti si è spenta mandando un bacio e un sorriso alla sua piccola e a suo marito.
Ecco che il seme che muore porta molto frutto, donare la propria vita come un atto d’amore non diventa inutile, ma produce un grande Miracolo quello della vita. Barbara non ha pensato a se ma ha pensato al bene della bambina sapeva cosa rischiava e i pericoli che correva eppure ha scelto di amare in modo incondizionato.