Può un semplice messaggio sulla chat portare a un’accusa di blasfemia? ecco l’incredibile vicenda che vede coinvolta una giovane fedele cristiana.
Questo è ciò che è accaduto ad una fedele cristiana che, secondo chi l’ha accusata, aveva inoltrato un messaggio via chat che aveva al suo interno contenuti blasfemi. La vicenda ha suscitato clamore, in quanto è stato visto come un ulteriore attacco ai cristiani.
Una cristiana e l’accusa di blasfemia
Lei è cristiana e risiede in Pakistan. La colpa della quale è stata accusata? Blasfemia, per aver inoltrato un messaggio via Whatsapp, che aveva contenuti ritenuti, da alcuni, non consoni alla religione e, quindi, blasfemi.
Un messaggio inoltrato su Whatsapp
Come racconta l’agenzia Fides, la donna è stata arrestata alla fine del mese di luglio e si trova, ancora oggi, in custodia. Gli agenti hanno fatto irruzione nella sua casa e l’hanno arrestata insieme ai suoi due figli: “Con violenza si sono impossessati dei nostri telefoni, computer e altri oggetti di valore. Hanno arrestato Shagufta e i miei due figli senza previa informazione o mandato di arresto.
Hanno portato mia moglie e i miei figli alla stazione di polizia, accusandoli in base agli articoli 295-A e 295-B del Codice penale del Pakistan (la cosiddetta legge sulla blasfemia), in seguito hanno liberato i miei figli” – ha dichiarato il marito della donna, e come è anche riportato dalla stessa Agenzia Fides.
L’accusa contro Shagufta è quella di aver inoltrato un messaggio su Whatsapp dai contenuti offensivi nei confronti della religione. La paura di minacce e ritorsioni, ha fatto fuggire dalla capitale del Paese, il marito ed i figli della donna.
Il marito difende la donna dalle accuse
“Shagufta non sapeva nulla del post, non era nemmeno l’autore del post in questione, ma è stata accusata di averlo diffuso” – ha concluso il marito della donna.
Mentre lei è ancora in carcere, si cerca di capire chi l’abbia accusata.
Fonte: avvenire
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ROSALIA GIGLIANO