L’incredibile richiesta di un vescovo svizzero di un concilio sul sacerdozio per donne nella chiesa cattolica, minacciando lo scisma. Il relativismo avanza.
Si tratta però di una vera e propria offesa alla Chiesa e alla dottrina cattolica che testimonia come all’interno della Chiesa cattolica ci siano molti ambienti che spingano con forza verso una sempre maggiore “protestantizzazione” della fede. Un cammino molto pericoloso che porterebbe quindi oltre che a un drammatico relativismo nella dottrina cattolico anche a un triste annacquamento della stessa.
La richiesta inaudita e minacciosa viene dal vescovo ausiliare di Basilea Mons. Denis Theurillat. Nella sua intervista il sacerdote ha dichiarato che a suo avviso la Chiesa dovrebbe addirittura indire un concilio su questa tematica, in cui i sacerdoti sarebbero chiamati a votare sul tema delle donne sacerdotesse.
Anche i toni del sacerdote lasciano alquanto perplessi. “I fatti sono sul tavolo”, “i tempi sono maturi”, dice il religioso. “Tutti i vescovi del mondo dovrebbero riunirsi: sì o no”. Insomma, la tendenza a dirigere il cammino della fede cristiana nella direzione dei propri desideri e dei propri pensieri umani, piuttosto che sulla volontà del Signore, sembra essere una tragica realtà.
Al punto da fare paventare minaccia di “scisma” al religioso settantenne. Che ha dichiarato di volere partecipare in prima persone a questo concilio da lui proposto. “Se non lo potrò più sperimentare, lo guarderò dal cielo”, ha aggiunto il sacerdote. Già in diverse occasioni il religioso avrebbe organizzato incontri dei vescovi svizzeri con associazioni di donne cattoliche, che lo hanno ampiamente elogiato.
Ora il vescovo vorrebbe quindi parlare al Papa del suo progetto nel gennaio del prossimo anno. Quando si recherà in Vaticano insieme agli altri vescovi svizzeri. Purtroppo però lo svizzero non è l’unico con tali idea. Nell’aprile 2018 pare che sia stato un cardinale molto più influente di lui, l’austriaco Christoph Schönborn, ad avanzare le proposte.
“La questione dell’ordinazione delle donne è una questione che chiaramente può essere chiarita solo da un concilio“, disse il porporato, molto vicino a Papa Francesco. Una decisione che, avrebbe aggiunto Schönborn, “non può essere decisa da un solo papa. È una questione troppo grande per poter essere decisa dalla scrivania di un papa“.
Di fatto però la Chiesa cattolica ha già apertamente e ampiamente chiarito la vicenda da tempo e in numerose occasioni, quindi ci si chiede per quale ragione ci sia tutta questa volontà di perseverare in tale direzione. San Giovanni Paolo II ad esempio nel 1994 riaffermava la dottrina cattolica su questo tema nero su bianco, in un documento dal titolo Ordinatio Sacerdotalis.
Il Papa scriveva infatti: “Benché la dottrina circa l’ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini sia conservata dalla costante e universale Tradizione della Chiesa e sia insegnata con fermezza dal Magistero nei documenti più recenti, tuttavia nel nostro tempo in diversi luoghi la si ritiene discutibile, o anche si attribuisce alla decisione della Chiesa di non ammettere le donne a tale ordinazione un valore meramente disciplinare”.
In risposta a queste occasioni il santo polacco aggiungeva: “dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa“.
Non bastasse, le parole di Wojtyla sono state confermate anche di recente dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio), il cardinale Luis Ladaria Ferrer, con un articolo pubblicato sullo storico quotidiano della Santa sede, l’Osservatore romano.
“Il tema delle donne sacerdote è attualmente oggetto di discussione da parte dei vescovi tedeschi e del loro cammino sinodale”, ha affermato il porporato. “Il capo dei vescovi tedeschi, il vescovo Georg Bätzing, ha affermato solo nel maggio di quest’anno che il rifiuto delle donne sacerdoti da parte dei papi recenti non è definitivo e che ci deve essere più discussione perché la questione è presente, in mezzo alla Chiesa!”, ha così proseguito il spiegando, spiegando perciò che l’impossibilità dell’ordinazione di donne sacerdote fa parte del Magistero infallibile della Chiesa.
“Altri progetti da lui citati sono la Comunione per i protestanti e la benedizione per coloro che non possono ricevere il sacramento del matrimonio – coppie omosessuali e coppie divorziate e civilmente risposate. Egli propone di trasferire le conclusioni del cammino sinodale attualmente in corso in Germania a Roma, a livello della Chiesa universale”, ha denunciato Ferrer.
Un’offesa quindi alla Chiesa e alla stessa Dottrina di cui si dovrebbe fare ammenda, o il rischio è il proliferarsi del caos, in cui ognuno rivendicherà la sua inaccettabile e umana volontà.
Giovanni Bernardi
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