In Danimarca è stata approvata la proposta di legge che prevede il divieto di indossare in luoghi pubblici (piscine, parchi, ma anche posti di lavoro) indumenti che coprano il viso come il Burqa ed il Niqab. La legge prevede anche una pena per i trasgressori che consiste in una multa che varia in base dal numero di volte che è stata commessa l’infrazione: se la donna, infatti, viene multata 3 volte con la multa fissa a 134 euro, alla quarta la penale da pagare salirà a 1.343 euro (pari a 10 volte la cifra dovuta per le prime 3 infrazioni). Nella proposta di legge era stato inserita dal partito popolare di formazione xenofoba che ha appoggiato la proposta del partito al governo la possibile pena carceraria per i trasgressori recidivi, ma il parlamento non ha approvato la misura ritenendola eccessiva. Con questa legge votata da una cospicua maggioranza (70 contro 30, la percentuale), la Danimarca si adeguerà alle decisioni di altri Paesi europei (Francia, Belgio,Germania e Austria) a partire dal prossimo 1 agosto.
Divieto di indossare Burqa e Niqab: i precedenti in Europa
Le misure restrittive nei confronti del tradizionale abbigliamento islamico delle donne sono state una reazione agli attentati terroristici di matrice islamica che si sono verificati negli ultimi anni in Europa. Il Burqa, ad esempio, permetterebbe ad un attentatore non solo di nascondere il suo sesso, ma anche i suoi lineamenti rendendone impossibile il riconoscimento. Il primo paese a varare una legge contro la copertura totale del viso è stata la Francia nel 2010, la proposta di legge che prevede multe fino a 150 euro è stata successivamente accettata nel 2011 e convalidata dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo nel 2014. Due anni più tardi, sempre la Corte dei Diritti Umani ha approvato un simile provvedimento anche in Belgio, seguito poi dall’Austria ed infine dalla Germania, il cui parlamento ha approvato un divieto meno restrittivo legato solamente allo svolgimento di determinati lavori ed al riconoscimento in caso di controlli della polizia.
Luca Scapatello