Le parole del ginecologo Massimo Segato mettono in evidenza l’atrocità dell’aborto, definito un vero e proprio “fallimento”, sotto ogni aspetto.
La triste e atroce operazione dell’aborto, vera e propria condanna alla vita, è paragonata dal dottor Massimo Segato, vice-primario di ginecologia a Vicenza, al soldato che è costretto a uccidere. Più il soldato uccide e più prova nausea per il combattimento. Così il medico, costretto ad operare questo tipo di atrocità, con “quei bambini mai nati che affollano la coscienza”. Le parole del medico, riportate da Avvenire, mettono in luce, ancora una volta, il completo fallimento di questa pratica.
L’aborto, come spiega il dottor Segato, non è mai stato considerato un “diritto” e nemmeno la legge 194 “si è mai sognata di considerarlo tale”. Quella che i medici sono costretti a fare è una vera e propria “guerra nauseante”, una guerra che i dottori intraprendono dai primi interventi a cui assistono, quando sono ancora tirocinanti. Ma c’è un’esperienza, in particolar modo, che ha segnato a vita del medico.
Soprattutto grazie a un “errore”, se così si può chiamare, crebbe la consapevolezza che le operazioni di quel tipo sono un vero e proprio abominio. Fu Giulio a fargli crescere questa consapevolezza. Giulio era l’embrione che tanti anni fa, il dottore era convinto di aver aspirato e che, invece, era rimasto nell’utero della mamma. La donna, quando scoprì di essere ancora incinta, si infuriò con il medico, ma, a pochi anni di distanza, quando il dottore la rincontrò con il bimbo in braccio, vide la gioia nei suoi occhi. “Invece – sostiene ancora il medico – non ho mai visto una donna felice dopo l’aborto“. La gioia di vedere la mamma di Giulio ringraziare il cielo per quell’errore, fu inestimabile.
La sua intervista rilasciata ad Avvenire si concentra poi su un tema di estrema importanza. Il dottore ha spiegato che, come non ha mai visto done felici dopo un aborto, allo stesso tempo non ha mai visto un medico felice dopo averlo praticato. “Non esistono medici abortisti, tutti sono contro questa pratica”. Tuttavia, sostiene il medico, qualcuno si porta sulle spalle questo macigno. Le sue sensazioni, Massimo Segato le ha espresse nel suo libro, L’ho fatto per le donne. Confessioni di un ginecologo non obiettore.
Fabio Amicosante
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