Entro il fine settimana potrebbe arrivare un nuovo dpcm in cui il Governo chiedrà alle Regioni di stabilire chiusure notturne e nei week-end.
Si pensa anche a strette negli spostamenti, che non sembrano affatto da escludere. I dati sul Coronavirus sembrano infatti preoccupare il governo e di conseguenza l’ipotesi è che presto arriverà un nuovo Dpcm da parte del premier Conte.
Ci sono infatti già singole Regioni che si stanno preparando per un coprifuoco notturno, come ad esempio Lombardia, Piemonte, Liguria e Campania. Ma il ministero per gli Affari generali pare che in queste ore abbia confermato le indiscrezioni pubblicate sulla stampa.
Il Governo starebbe quindi lavorando a un protocollo sulle linee guida. Con queste, si chiederebbe di fissare insieme alle Regioni delle regole condivise, e che riguardino per l’appunto le diverse strette anti-Coronavirus da mettere in atto a livello locale.
Tutto ciò per evitare che ogni singola Regione si comporti in maniera autonoma e diversa dalle altre, creando in questo modo un caos amministrativo che rischierebbe di mandare il sistema ancora più in tilt di quanto non lo sia già.
La volontà infatti di normare ogni singola attività quotidiana dei cittadini, in questo tempo di difficoltà dovuto al Coronavirus, è sempre più evidente e va crescendo, nonostante gli scarsi risultati avuti finora. Purtroppo, però, a queste intenzioni autoritarie e paternalistiche si aggiunge anche la volontà di ogni singolo governatore regionale di fare a modo suo, seguendo cioè le proprie smanie di protagonismo. Ingenerando però, di conseguenza, il caos.
I vari aspetti della cattiva amministrazione della cosa pubblica perciò rischierebbero di inceppare ancora più il meccanismo, con il problema che a pagarne sarebbero di conseguenza i cittadini stessi.
Le previsioni parlano di un nuovo decreto che Conte starebbe così preparando già per questo week-end. Il terzo in un mese, dopo quello del 15 ottobre. L’idea è di introdurre un coprifuoco nazionale dalle 23 in poi e limitare gli spostamenti tra Regioni a quelli per motivi lavorativi e medici.
Insieme ai bar e ai ristoranti, stavolta verrebbero chiusi anche i centri commerciali e verrebbe introdotto il blocco delle attività nei fine settimana per i negozi non alimentari. Se il Pd preme per fermare tutto tra le 22 e le 6, i Cinque stelle vorrebbero che lo stop sia tra le una e le cinque del mattino. Dettagli, ma la sostanza non cambia. Mentre pare invece che il premier vorrebbe evitare una ulteriore stretta di questo tipo, limitandosi a intervenire sui trasporti e sulla scuola.
Perciò la domanda è ormai questa: un nuovo lockdown è dietro l’angolo? Gli esperti certificano infatti ogni giorno ulteriori crescite di positivi, con la curva degli andamenti generali che cresce. Un fattore che sta cominciando a mettere sotto pressione anche gli ospedali. Da giorni ormai si registrano infatti difficoltà nelle strutture ospedaliere lombarde e campane.
Regioni in cui le limitazioni di cui sopra sono già pronte, in Lombardia ad esempio a partire da giovedì e in Campania da venerdì. In queste tornerà così attivo anche il bisogno di utilizzare il modulo di autocertificazione, il cui modello sarà diffuso dal Ministero dell’Interno. Una scena già ben nota agli italiani nei mesi più duri della pandemia.
Per lo scenario nazionale tuttavia si tratta, per il momento, solo di ipotesi e retroscena. Ufficialmente, è “tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica“. Ma “non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti“, è quanto si limitano ad affermare esponenti di Governo.
Giovanni Bernardi
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