Pare che il Governo stia decidendo di anticipare alle 21 il coprifuoco di Natale e di Capodanno, posticipando quello dello shopping. Il nodo della Messa di Vigilia.
Oggi infatti ha luogo il vertice tra Conte e i capidelegazione, in cui si decideranno le norme del prossimo Dpcm, che entrerà in vigore venerdì 4 dicembre e riguarderà anche il periodo natalizio.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha più volte affermato di volere evitare “un altro Ferragosto”. Gli esperti affermerebbero che sono due in particolare i momenti critici. Vale a dire, la della Vigilia, con cenone e messa di mezzanotte, e la notte di Capodanno.
Quello che si prevede, per la seconda, è che entreremo nel nuovo anno nel silenzio più assoluto, dentro città vuote e deserte. Anche se Palazzo Chigi non dovesse anticipare il coprifuoco alle 21, di certo rimarrà in vigore quello delle 22.
Tuttavia, per la Vigilia resta un problema non di poco conto. Vale a dire la Messa di mezzanotte. Si pensa che questa verrà forse anticipata, oppure al limite accompagnata da deroga.
Pare infatti che Conte si trovi nella posizione tra chi vuole tenere tutti rinchiusi in casa tanto a Natale quanto a Capodanno, e chi invece vorrebbe allentare la morsa per queste due notti. Sembra però che il Governo vorrebbe norme più stringenti per Natale. Qualcuno parla di valutazioni per singoli territori.
Tuttavia potrebbe arrivare anche un secondo dpcm, per il 19 dicembre. In cui si spiegherà anche se saranno possibili gli spostamenti e in che misura. E quante persone potranno partecipare ai cenoni di Natale. Si pensa a un massimo di otto, che tuttavia potrebbe arrivare solo sotto forma di raccomandazione, e non di divieto.
Dal 14 dicembre si pensa che verrà salvato lo shopping natalizio, con i negozi che potrebbero restare aperti fino alle 22 e il coprifuoco ritardato di un’ora.
Insomma, prima il premier Conte invita gli italiani a trascorrere le festività in modo diverso, pensando più al lato spirituale della ricorrenza religiosa, piuttosto che a quello materiale. Poi rischia di impedire gli stessi cittadini di andare a Messa. Pensare a deroghe per lo shopping, e non per la Messa, sarebbe di certo una controversa e incomprensibile presa di posizione.
“Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all’economia. Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz’altro anche un momento di raccoglimento spirituale“, aveva spiegato il presidente del Consiglio. Alle parole, però, c’è bisogno che seguano i fatti. Altrimenti molti italiani, in particolare i cattolici, si sentirebbero profondamente presi in giro.
Giovanni Bernardi
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