Perché la piccola Elisa ha bisogno di un trapianto di midollo osseo?
La bimba lotta da 2 anni e mezzo contro la leucemia ed il trapianto è l’ultima speranza.
Il dramma di Elisa: il primo trapianto e la speranza svanita
Elisa Pardini ha solamente 5 anni e da due e mezzo lotta contro una “Belva bastarda”, la leucemia. Il suo drammatico caso è venuto alla luce nel 2017, quando il padre lanciò un appello per trovare un donatore di midollo compatibile. L’annuncio dell’uomo, grazie alle condivisioni sui social, è diventato virale ed ha fatto sì che si trovasse un donatore. Nel frattempo tutta la famiglia Pardini era stata costretta a trasferirsi da Pordenone a Roma.
Nei mesi che hanno separato Elisa dal trapianto, i genitori hanno dovuto lasciare il lavoro, chiedere ferie e sostituzioni, ma nel gennaio del 2018 tutto sembrava aver acquisito senso. Quel mese è stato effettuato il trapianto, l’operazione era andata per il meglio e i sacrifici fatti sembravano fossero valsi a regalare alla bimba una possibilità. Dopo un paio di mesi di serenità, però, la malattia si è ripresentata e nel luglio del 2018 è stato chiaro che il trapianto non fosse servito.
Il dramma di Elisa: la rabbia del padre e la ricerca di un nuovo donatore
Il mese scorso Fabio Pardini, padre di Elisa, ha scritto un lungo post in cui informava chi aveva seguito la storia della figlia che la leucemia era tornata. La bimba ha ripreso la chemioterapia in attesa che giunga un donatore compatibile. Esattamente come due anni fa, l’unica speranza di sopravvivenza di Elisa è che il trapianto abbia successo. Le parole di rabbia del padre hanno attirato l’attenzione dei media e ricevuto like e cuori su Facebook. Al momento, però, non è ancora stato trovato un donatore compatibile.
Gli italiani – come dimostra il caso di Alex Montresor – sono un popolo generoso e gli si chiede un atto di coraggio. Dall’ospedale, il Bambin Gesù di Roma, si attende con trepidazione che giunga un donatore compatibile. Perché questo avvenga la risposta alla chiamata dev’essere massiccia, esattamente come nel 2017. La generosità, insieme alle preghiere, potrebbero offrire ad Elisa un’ultima possibilità di vivere l’infanzia come ogni bambino dovrebbe poter fare.
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Luca Scapatello