Una storia a dir poco particolare, non solo perché di aiuto verso l’altro ma per la grande originalità del gesto compiuto da un giovane nei confronti di un’anziana sconosciuta.
Il tutto è accaduto all’interno di un ascensore. I due sono rimasti bloccati al suo interno per un po’, e ciò che è accaduto è davvero da film.
Una situazione difficile
Rimanere bloccati in ascensore non è certo un’esperienza allettante. La paura e l’angoscia salgono ed il pensiero che qualcuno venga a salvarti quanto prima è l’una cosa alla quale riusciamo a pensare. Quando, però, a restare chiusi in ascensore si è in due, la situazione può rivelarsi differente.
La storia che stiamo per raccontarvi ha come protagonisti un giovane ed un’anziana di 79 anni. Per lei, con problemi di deambulazione, l’ascensore è davvero una mano santa…ma non per restarci bloccata al suo interno però.
Restar bloccati in ascensore
Insieme a lei, protagonista di questa piccola disavventura, è un 23enne, Cesar che lavora in una ditta traslochi. E lui era proprio alle prese con un trasloco in un condominio di 10 piani, quando si è trovato bloccato in ascensore insieme alla donna.
La signora, usa spesso l’ascensore, in questo può muoversi solo con il suo deambulatore. All’inizio, l’attesa poteva anche esser sopportata, in attesa dell’arrivo dei soccorsi che li avrebbero liberati. Ma quanto avrebbe potuto resistere la donna lì in piedi? La fatica e la stanchezza alle gambe hanno cominciato a farsi sentire. Era certa che, di lì a poco, se nessuno li avesse liberati da quella piccola prigione, non sarebbe più riuscita a reggersi.
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Cesar si fa “sedia umana” per aiutare l’anziana
Cesar doveva fare qualcosa. Ma dove la trovava una sedia? Doveva trovare una soluzione subito. Così ha deciso di mettersi gattoni e diventare lui stesso “una piccola panchina” per la nonnina. Così la signora è riuscita a non avvertire la fatica. La foto ha fatto subito il giro del web.
Ed è anche arrivata all’azienda dove Cesar lavora, la quale l’ha pubblicata sui social con una didascalia: “La sua buona azione fa parte del desiderio dell’azienda di rendere il mondo un posto migliore”.
Un gesto altruistico sì, ma anche di grande solidarietà in un momento difficile.
Fonte: alicanthe
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