Per un tempo di vacanza, per fermarci e rigenerarci, non solo per il nostro benessere fisico e psichico ma anche per quello dell’anima.
Ecco allora dei luoghi incantevoli dove durante la stagione estiva, è possibile ricaricarsi e riposarsi, lontani da tutto e tutti, per darne beneficio sia al corpo che allo spirito.
Un luogo di silenzio, in piena contemplazione di Dio e del creato: questo è quello che, almeno per qualche giorno, ognuno di noi desidera per staccare la spina ed allontanarsi dalle fatiche quotidiane, sia della famiglia che del lavoro.
L’estate è la stagione propizia per fare ciò e, per questo, abbiamo deciso di proporvi dei luoghi che possono definirsi sia turistici dal punto di vista storico ed artistico, ma anche e soprattutto spirituale. Perché non solo il corpo ha bisogno di riposarsi, ma anche l’anima ha bisogno di caricarsi di nuova linfa vitale che, non sempre, nel caos giornaliero, riesce a fare.
Che siano essi in montagna, in collina o al mare, purchè ci permettano di vivere la vicinanza con Dio lontano da ogni tipo di distrazione.
Oggi andiamo in Liguria, ad Ameglia, in provincia di La Spezia, nella frazione di Bocca di Magra. Qui c’è il monastero di Santa Croce del Corvo. Nel pieno del paesaggio che mescola insieme fede e natura, sorge questo monastero. Un luogo di spiritualità sì, ma anche di accoglienza, specialmente per coloro che vogliono trascorrere davvero un momento di pace e serenità, alzando lo sguardo a Dio.
Un’oasi di pace e spiritualità allo stesso tempo. Il monastero, fondato sul promontorio di Santa Croce nel 1176 dal vescovo Pipino Arrighi della Diocesi di Luni grazie alla donazione del terreno ad un monaco (chiamato “monaco de Corvo”). I lavori per l’edificazione del monastero procedettero alacremente e si conclusero con l’affidamento, nel 1186, ai monaci benedettini di San Michele di Pisa.
Nel XIV secolo il complesso viene abbandonato, così come il prezioso crocifisso, e fu solo nel XVII secolo che una curata opera di restauro della chiesa, con la copertura dell’abside, consentì di riaprire al culto l’edificio.
L’intera area viene acquisita nella seconda metà del XIX secolo dalla famiglia Fabbricotti, facoltosi industriali del marmo, che vi insediarono la propria dimora. Verso la metà del XX secolo l’intera proprietà, in conseguenza del fallimento Fabbricotti, venne rilevata dal Monte dei Paschi di Siena dalla confraternita della Provincia ligure dei frati carmelitani scalzi e trasformata in centro per ritiri spirituali e di ospitalità selezionata.
Oggi, tale struttura, è ancora attiva e presente, in particolare proprio per i gruppi parrocchiali, ma anche per i singoli fedeli che vogliono qui “rifugiarsi” per un momento di pace e di preghiera, oltre che di riposo, per riscoprire Dio in una vera oasi di natura.
Un posto lontano da tutto e tutti, dove la ricerca di Dio si affianca al suono della solitudine. Un “suono” che non deve spaventare ma che, anzi, ci aiuta a svuotarci di tutto ciò che non è essenziale e pone il nostro cuore ed il nostro animo alla piena ricerca di Dio, quasi come a dirgli: “Ora il mio cuore è libero per accoglierti”.
Un posto dove, sì, rigenerarsi, ma anche dove Dio dimora nel suo silenzio ma che accoglie a braccia aperte chiunque voglia ascoltare ed assaporare la sua presenza.
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