C’è qualcosa di straordinario che accomuna i due Santi Patroni della città di Napoli: San Gennaro e Santa Patrizia, e non è la loro festa liturgica, distante poco meno di un mese l’una dall’altra.
Evento straordinario della liquefazione del sangue, a Napoli, non riguarda solo San Gennaro, ma coinvolge anche lei, Santa Patrizia.
Se Gennaro compie il prodigio tre volte l’anno, questa Santa invece “lo fa” con cadenza settimanale. Scopriamo di chi si tratta.
Tranne gli stessi napoletani, sono davvero in pochi a sapere che, oltre a San Gennaro, la città partenopea ha molti e molti santi patroni. Fra questi c’è Santa Patrizia. I due santi hanno una festa liturgica molto vicina fra loro (San Gennaro il 19 settembre, Santa Patrizia il 25 agosto), ma entrambi hanno qualcosa di speciale quanto particolare che li accomuna: la liquefazione del loro sangue.
Napoli, anche il sangue di Santa Patrizia si liquefa
Ebbene sì: la liquefazione del sangue di San Gennaro è una delle più conosciute e “seguite” al mondo, ma sono davvero in pochi a sapere cha anche il sangue di Santa Patrizia si liquefa. Ma partiamo dall’inizio. Patrizia appartenne alla famiglia imperiale di Bisanzio e da lì fugge per evitare le nozze reali. Arriva a Napoli insieme alla sua nutrice e qui vive nell’anonimato più assoluto.
La sua decisione, poi, di recarsi a Roma da Papa Liberio in visita dove, da lui, riceve il velo virginale, prima di tornare a Costantinopoli, dove rinuncerà ad ogni diritto sulla corona imperiale e dove, anche, deciderà di dare tutti i suoi beni ai poveri. Dio aveva in serbo per lei qualcosa di speciale, che la stessa Patrizia stava scoprendo, piano piano, nel suo cuore.
Decide di intraprendere un viaggio verso la Palestina ma le avverse condizioni del mare la porteranno, invece, a dirigersi nuovamente verso Napoli. Sbarcò sull’isolotto di Megaride, dove oggi si trova il Castel dell’Ovo. Patrizia termina la sua giovane quanto intensa vita a Napoli, colpita da una grave malattia, ma sempre salda nella fede.
Quando muore, la sua nutrice depose il suo corpo su di un carro trainato da buoi, ma senza alcuna guida. Furono gli stessi animali a recarsi, e poi a fermarsi, davanti ad un tempio sacro dedicato ai santi Nicandro e Marciano e qui fu sepolta.
Una grande devozione nei suoi confronti è nata, con il passare dei secoli, a Napoli per questa giovane santa, della quale oggi, in città, sono conservati come reliquie, il suo sangue e un suo dente. Proprio il sangue è oggetto di grande venerazione e, proprio come accade per San Gennaro, per intercessione divina, questi si liquefa il 25 agosto di ogni anno, come dicevamo giorno della sua festa liturgica.
Ma c’è un’altra particolarità: ogni martedì, alle ore 15 il prodigio avviene nuovamente. Nel 1625 è stata nominata patrona di Napoli e nel 1642 la sua statua d’argento è stata condotta al Duomo di Napoli. Dopo diversi spostamenti e vicissitudini, oggi le suore di Santa Patrizia si trovano nel monastero di San Gregorio Armeno dove hanno potuto dare una sede alla loro missione come “Suore Adoratrici dell’Eucarestia”.