Un miracolo che nessuno si aspettava e che squarcia il velo dell’ateismo e dell’ipocrisia e mostra una richiesta di Dio.
Il miracolo è avvenuto solamente poco tempo fa e mentre oggi continuano gli studi, dopo il verdetto clamoroso della Santa sede, i pellegrini accorrono a migliaia da ogni parte del mondo.
Durante la Santa Messa di Natale presieduta da padre Krzysztof Antończak e da don Andrzej Ziombra, a Legnica, città polacca della regione della Bassa Slesia, accade qualcosa di impensabile. In quella serata il santuario, come spesso la notte di Natale, il santuario era letteralmente gremito di fedeli.
L’evento straordinario si materializza dopo qualche giorno
Accidentalmente, mentre padre Antończak sta dando la comunione a un chierichetto, l’ostia consacrata finisce a terra. Capitano spesso fatti di questo genere, anche se non dovrebbe, ma il sacerdote appena si accorge dell’incidente si piega a terra per recuperare la particola e fare in modo che nessun frammento andasse perduto, perché si tratta del Corpo e Sangue di Nostro Signore e per questa ragione è necessaria la massima attenzione.
Ma quando il religioso andò per raccogliere l’ostia, non sapeva che presto i suoi occhi avrebbero assistito a qualcosa di incredibile. Ne aveva sentito parlare altre volte, per altre persone, ma ora qualcosa di prodigioso si stava materializzando davanti a lui, che piano piano si riempivano di commozione. Non appena il sacerdote raccolse l’ostia la mise infatti nell’acqua per farle sciogliere
Passarono dieci giorni e si arrivò al primo sabato del mese, quando notarono dei lievi cambiamenti. L’ostia si stava colorando di rosso. Il sacerdote subito corse ad avvisare il vescovo Stefan Cichy. Il fenomeno continuava ad essere visibile per giorni, fino al momento in cui si decise di convocare una commissione da cui nacque un’indagine scientifica. In tre anni si arrivò a un verdetto, reso noto il 10 aprile del 2016 da mons. Zbigniew Kiernikowski, vescovo di Legnica.
Lo sconvolgente verdetto del Vaticano sul miracolo eucaristico
La Congregazione della Dottrina della fede parla di “inspiegabile mancato scioglimento dell’ostia consacrata deposta il 25 dicembre del 2013 in un ciborio con l’acqua, e di una successiva apparizione sulla sua superfice delle tracce, da genetisti definite di origine umana, di sangue del gruppo AB, e del materiale biologico formato da parti frammentate di muscolo striato trasversale che assomigliano molto al muscolo cardiaco, con alterazioni che appaiono di frequente durante l’agonia”.
Una sentenza che non lascia spazio ad alcun dubbio. Si tratta di un miracolo eucaristico, accaduto nella Santa notte del 2013. Da allora si è continuato così a raccogliere numerose informazioni, in particolare quelle relative ai frutti spirituali e dei fatti inspiegabili avvenuti in seguito alle numerosissimi preghiere offerte dai fedeli al Signore davanti all’importante reliquia.
Un flusso, quello dei fedeli devoti e curiosi del Miracolo eucaristico di Legnica, che aumenta ogni anno. Si tratta in modo particolare di giovani adulti, dell’età compresa tra i 30 e i 40 anni, che non perdono giorno o occasione per recarsi davanti all’ostensorio in cui è contenuta la particola del miracolo. Dal 2016 ad oggi si parla di almeno un migliaio di gruppi di pellegrini che si sono recati nella cittadina polacca, in modo particolare da Germania e Stati Uniti, ma anche Singapore, Filippine, Thailandia e Canada. Alcuni percorrendo a piedi migliaia e migliaia di chilometri, in ogni condizione atmosferica.
Tutto a dimostrare la presenza di un messaggio che supera ogni barriera geografica e che continua a colpire i cuori di tanti uomini e donne di ogni Paese, portando a incredibili conversioni e stupefacenti guarigioni fisiche, dipendenze guariti e stati di lite e di conflitto improvvisamente interrotti. Un vero e proprio miracolo nel miracolo che continua ancora oggi, in un mondo che sembra sempre più pervaso dall’ateismo e dal secolarismo ma che detiene in sé i germi di un amore profondo per il Signore che va oltre ogni condizione recata dal mondo e dal peccato in cui il male continua a provare a gettarlo, consapevole che non l’avrà mai vinta di fronte all’amore infinito scaturito dal cuore di Nostro Signore.