Ecco come la chiesa condanna lo spiritismo.

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IL MAGISTERO DELLA CHIESA CATTOLICA E LE CONDANNE ALLO SPIRITISMO

Da parte del Magistero della Chiesa cattolica, le dottrine dello spiritismo vengono incluse, l’una dopo l’altra, tra gli errori e le eresie apparse nel corso dei secoli. E ciò perché lo spiritismo si presenta come un insieme eterogeneo e indistinto di errori per quel che concerne la Rivelazione, i dogmi, la dottrina dei Sacramenti, ecc.
Quello che segue è un elenco dei pronunciamenti ufficiali della Chiesa a condanna dello spiritismo: li proponiamo in ordine cronologico a partire dalla seconda metà del 1800, periodo in cui lo spiritismo si diffuse raggiungendo la sua massima espansione.
– Dichiarazione del Sant’Uffizio (04/08/1856):
Illecita, ereticale e scandalosa, la pratica di evocare le anime dei morti, riceverne responsi.
– Dichiarazione della Sacra Penitenzieria (01/02/1882):
Illecito assistere anche passivamente alle consultazioni o ai giochi spiritici.
– Costituzione apostolica Officiorum ac munerum di Leone XIII (25/01/1897):
È proibita «l’edizione, la lettura o il ritenere dei libri in cui si insegna o si raccomanda il sortilegio, la divinazione, la magia o l’evocazione degli spiriti e simili superstizioni».
– Risposta del Sant’Uffizio a un quesito (30/03/1898):
Quesito: Tizio, dopo aver escluso ogni conversazione con lo spirito maligno, ha l’abitudine di evocare le anime dei defunti. Ecco come procede: mentre è solo senz’altro preliminare, indirizza una preghiera al capo della Milizia Celeste per ottenere da lui il potere di comunicare con lo spirito di una persona determinata. Attende un po’, poi, mentre tiene la mano pronta a scrivere, sente che essa subisce un impulso che gli dà la sicurezza della presenza dello spirito. Egli espone le cose che desidera sapere e la sua mano scrive le risposte. Queste risposte sono tutte conformi alla fede cattolica e alla dottrina della Chiesa riguardo alla vita futura. Per lo più si intrattengono sullo stato in cui si trova l’anima di un certo defunto, sulla necessità che ha di ricevere suffragi, ecc. È lecito questo modo di fare?
Risposta: Ciò che è esposto non è lecito.
– Catechismo Maggiore di san Pio X (14/06/1905):
(N°366) Domanda: È lecito interrogare le tavole cosiddette parlanti o scriventi, o consultare in qualunque modo le anime dei trapassati mediante lo spiritismo?
Risposta: Tutte le pratiche dello spiritismo sono illecite, perché superstizione, e spesso non immuni da intervento diabolico, e perciò furono dalla Chiesa giustamente proibite.
– Risposta del Sant’Uffizio a un quesito (24/04/1917):
Quesito: È lecito con l’intervento di un cosiddetto medium o senza di esso, impiegando o no l’ipnotismo, assistere a qualunque manifestazione spiritica, anche a quelle che presentano apparenza di onestà o di pietà, sia interrogando le anime o gli spiriti, sia ascoltando le risposte, sia assistendo soltanto, anche con la riserva tacita o espressa di non voler nulla a che fare con spiriti maligni?
Risposta (firmata da papa Benedetto XV): Non è lecito in ogni caso.
– Catechismo della Chiesa Cattolica (11/10/1992):
N°2116: Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che «svelino» l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.
N°2117: Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli.
– Conferenza episcopale Toscana (01/06/1994):
La peggiore e più grave espressione di divinazione è la necromanzia o spiritismo, ossia il ricorso agli spiriti dei morti per entrare in contatto con loro e svelare il futuro o qualche suo aspetto. Le sedute spiritiche appartengono a questo genere di magia. In tali sedute i partecipanti e i medium (edizione moderna degli antichi necromanti) si prodigano nell’invocazione delle anime dei defunti (ad esempio presunte registrazioni di voci dall’oltretomba); in realtà essi introducono una forma di alienazione dal presente e operano una mistificazione della fede nell’aldilà, generalmente con trucchi, agendo di fatto come strumenti di forze del male che li usano spesso per fini distruttivi, orientati a confondere l’uomo e ad allontanarlo da Dio.
– Conferenza episcopale Emilia Romagna (23/04/2000):
Alla crisi ideologica dello spiritismo oggi sembra subentrare, almeno in Italia, una forma di evocazione degli spiriti ritenuta più compatibile con la religione, meno polemica con la Chiesa stessa, anzi più alla ricerca di dialogo e di consenso da parte della gerarchia ecclesiastica. A conferma della presunta ortodossia viene portato il fatto che ai movimenti aderiscono e vi operano, oltre laici e laiche di chiara estrazione cristiana, religiosi e sacerdoti, tra i quali alcuni notissimi per l’attività che svolgono all’interno della comunità cristiana. In alcuni di questi incontri è stata celebrata anche la messa. Ma non basta a garantire la legittimità di queste iniziative la presenza di sacerdoti, i quali sempre sono tenuti a chiedere al vescovo l’autorizzazione, che non si vede del resto come sia possibile concedere.
Fra Francesco Arena.
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