Oggi sono diventate un vero e proprio linguaggio con cui comunicare le proprie emozioni e i propri sentimenti al prossimo. Così i cristiani, di fronte a un tentativo di emarginarli, hanno trovato nuove soluzioni creative.
C’è un simbolo in particolare che dimostra come l’amore di Cristo sia più forte di ogni tentativo di oscurarlo.
Secondo alcuni le emoticon sarebbero una sorta di impoverimento del linguaggio, in cui al posto di descrivere il proprio stato d’animo o di comunicare i propri pensieri si finirebbe per inviare una semplice faccina, carica di contenuti che tuttavia si fa poi fatica a descrivere. Tuttavia, esse in realtà nascono non come una sottrazione ma come un’addizione ai pensieri che si vogliono trasmettere. Grazie a questa infatti si possono comunicare sfumature emotive altrimenti più difficili da trasferire con il solo testo scritto.
La mancanza di chiarezza e la creatività cristiana
Tuttavia spesso le stesse emoticon si presentano come poco chiare o ambivalenti. Il caso della mani giunte è molto simbolico. Nella testa degli ideatori, queste dovevano rappresentare due uomini che si battono il cinque, mentre in realtà il loro utilizzo riguarda l’idea che siano due mani giunte in preghiera. Un simbolismo che è finito per essere accettato, e non solo: le ricerche dicono che sia una delle emoticon più utilizzate in assoluto.
Molti hanno denunciato come piuttosto insolito il fatto che, ad esempio, tra i simboli a disposizione nelle varie app e tastiere non ci siano riferimenti alla fede cristiana, ma al contrario ci siano numerosi simboli “gender fluid”, dall’uomo “incinto” a varie altre figure piuttosto bizzarre. I cristiani però di fronte a quello che per alcuni sembra un evidente tentativo di marginalizzare la fede dai discorsi che si fanno in chat, non si sono scoraggiati, anzi, al contrario si sono attrezzati in maniera creativa.
Pare che una delle emoticon più condivise dai cristiani sia quella che ritrae il “cuore in fiamme”. Che in origine non era certo, nella mente degli ideatori, un simbolo cristiano, ma dove invece i credenti ci hanno visto con grande naturalezza il Sacro Cuore, cioè il cuore di Cristo. Così viene spontaneo per i cristiani che si scambiano messaggini inviarsi il simbolo dell’amore ardente e della Passione di Dio per l’uomo.
Così il “cuore in fiamme” viene usato nel migliore dei modi, tra altri mille segnali diversi. Perché chi ama Cristo sa bene che di cuori che bruciano ce ne sono tanti, ma solamente uno in particolare è degno di essere condiviso. L’unico vero amore che brucia davvero è infatti quello della carità divina, quella che Gesù prova per ogni suo figlio e che continuamente viene ignorato, nascosto o deriso da buona parte della cultura contemporanea, come quella veicolata attraverso i social.
Anche da questi piccoli gesti passa però la testimonianza dei cristiani: segno di un amore potente che continua a vivere nel cuore di tanti, nonostante i continui tentativi di nasconderlo.