Quando un’idea nasce dal Cielo, è come una scintilla, una stella che illumina le notti più buie, anche in tempi come quelli che viviamo in cui c’è tanto bisogno di risvegliare la gioia dell’attesa.
Il progetto, nel suggestivo percorso tematico del Presepe vivente, ha in sé una finalità che dà speranza a molti.
“Una stella con una grande coda passò da Villaggio Prenestino in una notte della scorsa estate, la chioma scintillante dell’astro ci indicò la direzione da prendere per ‘La piccola Betlemme’.
Quella stella ha fatto luce nei nostri cuori e riscaldato le nostre menti. Ci ha dato la forza e il coraggio, per iniziare a dialogare, costruire e condivide una nuova opera per Villaggio Prenestino e la parrocchia di Sant’Eligio, una nuova visione che ha coinvolto tutti, dandoci un obiettivo chiaro e condiviso…”.
Questo obiettivo lo spiega a La Luce di Maria Pietro Fiore, che insieme con la sua parrocchia ha dato vita ad un’iniziativa che scalda il cuore.
“La Piccola Betlemme è un’idea che nasce ad agosto grazie ad un’iniziativa del nostro parroco, Padre Dario Frattini. Ci troviamo in una zona periferica di Roma, dove mancano iniziative, e questa della Piccola Betlemme serve proprio per creare aggregazione, un intento che punta a riscoprire i nostri valori cristiani e guardare in maniera diversa le cose, anche in questo momento storico particolare del post-Covid.
Si tratta di una rievocazione che fa presenti i costumi di allora, nella dimensione del Presepe vivente, in un villaggio di più di 2000 metri quadrati, dove saranno presenti più di 30 rappresentazioni diverse curate nel dettaglio, 100 figuranti e 30 addetti dello staff.
Nella fase di preparazione di questa opera saranno coinvolte più di 120 persone, tra i costruttori delle casette e delle varie strutture, equipe di preparazione delle varie rappresentazioni, sarte e allestitori.
Partiremo dal censore, dove Maria e Giuseppe si recarono, a Betlemme, per fare il censimento. Ci sarà il mercato, cuore pulsante della vita di allora, dove ci saranno delle bancarelle, ma solo come rappresentazione, perché in questa iniziativa non è prevista una parte commerciale.
Sui bancali sfileranno frutti e legumi tipici dell’epoca, oggetti di uso comune come tappeti, stoffe, cesti in vimini… A seguire il coniatore di monete e l’esattore. Proseguendo avremo anche il palco con Erode con la sua ricchezza, il suo sfarzo, e ancora: una casa rabbinica, una casa patrizia. Per poi passare nella parte più povera della città.
Il fabbro lavorerà il ferro a mano, nel mulino lavoreranno la farina, nel forno prepareranno il pane azimo. Ci sarà chi vende le spezie e chi fa l’olio, e ognuna di queste rappresentazioni avrà una casetta a sé.
Poi troveremo il pastore con le sue pecore, e infine la natività con Maria, Giuseppe e Gesù”.
“Il percorso sarà progressivo in un parco tematico, che da un ambiente porta ad un altro, per arrivare all’umiltà di Gesù e far rivivere a tutti, soprattutto, la gioia e la luce che lui ci porta.
Alle rappresentazioni saranno associati anche dei momenti ricreativi, che si svolgeranno nella tensostruttura accanto al Presepe: il giorno di Natale verranno gli zampognari, a creare la tipica atmosfera natalizia, in altri giorni invece ci saranno dei cori con i bambini. Questo perché sia un Natale aperto, non chiuso nell’ambiente del presepe e basta”.
“Non ci sarà nulla di commerciale, ma sarà possibile lasciare delle offerte libere. Lo scopo di questa raccolta di offerte sarà proprio la nostra chiesa: infatti in tempo di Covid ci siamo accorti che non riesce ad accoglierci tutti.
Abbiamo una tensostruttura dove viene celebrata la Santa Messe, dove però possono essere ospitati numericamente solo alcuni. Vorremmo portare qualche soldo al Vicariato per la costruzione di una nuova chiesa e di un oratorio per i bambini, un luogo di crescita molto importante.
La Piccola Betlemme va avanti proprio grazie al duro lavoro dei papà, mamme, nonni e volontari che donano il proprio tempo libero per un futuro migliore”.
Le rappresentazioni avranno luogo in via Fosso dell’Osa, a Roma
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