Ipotizziamo, poi, che ad un certo punto una riforma legislativa garantisca loro l’accoglienza da parte nostra. Che, dunque, nel caso in cui venissero a bussare alla nostra porta, noi dovremmo essere obbligati ad accoglierli e destinargli uno spazio della nostra casa.
Magari, la cantina. Sì, diamo per ipotesi che li sistemeremmo tutti quanti lì. In questo modo, avremmo fatto il nostro dovere e non solo: ci sentiremmo anche in pace con noi stessi.
Fin qui, tutto bene. Tuttavia, ad un certo punto, veniamo a sapere che la maggior parte di loro ha dovuto investire tutti i risparmi della propria vita per arrivare a noi, alle nostre case e alla nostra accoglienza. E che tutti i risparmi della loro vita siano finiti nelle mani di persone senza scrupoli che li traghettano da una parte all’altra del grande muro. E chi, invece, non ha mai risparmiato nulla? Chi non ha niente? Resterà dalla parte sbagliata del muro, a morire lentamente di fame.
Sembra una favola, un racconto di fantasia. Invece, è paragonabile appieno a quello che stiamo vivendo nella nostra attualità con la situazione dei migranti che provengono dai paesi in cui c’è fame e guerra. L’altra parte del muro, per intenderci. Siamo sicuri che farli passare dalla nostra parte sia la scelta giusta? Siamo sicuri che questa sia l’unica soluzione? Beh, potreste anche prendervi qualche minuto per rifletterci, ma possiamo anticiparvi che un qualcosa di diverso da fare c’è.
Non Loro da Noi, ma Noi da Loro
Potremmo andare noi dall’altra parte del muro. Altro che cantina, dove magari stanno anche stretti. Altro che il margine della nostra società, questa potrebbe essere l’occasione per portarli in una condizione agiata nel loro paese. A casa loro, non nella cantina di casa nostra. Potremmo dargli opportunità di lavoro, costruire insieme a loro nuove case. Questo sarebbe il vero modo per aiutarli. E’ così che faremmo veramente qualcosa di concreto per loro. Difficile che questo avvenga, vero?
Sì, è difficile. Perché quelli senza scrupoli che li portano qui non guadagnerebbero più un soldo. Già, senza scrupoli perché danno la possibilità di salvarsi passando dall’altra parte del muro solo a quelli che pagano. E quelli che, invece, non hanno la possibilità di pagare? Quelli continueranno a morire lentamente nella loro povertà. Perché nessuno gli darà mai una chance. E se, invece, un bel giorno, fossimo proprio noi a dargliela? Se dicessimo basta a tutto questo sfruttamento, ci rimboccassimo le maniche e andassimo lì da loro a dare una possibilità veramente a tutti? Senza distinzioni e non più senza scrupoli. Senza contare i soldi. Basandoci soltanto sui sentimenti del nostro cuore e sulla carità umana. Beh, quello sì che sarebbe un gesto encomiabile. Un po’ di buon cuore, sì, a volte basterebbe soltanto quello.
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