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Santi

Ecco la speciale ricetta per la gioia di Santa Ildegarda

Donna poliedrica, oltre che mistica, erborista, musicista, consigliera di Papi e re, Sant’Ildegarda nei suoi trattati di medicina ha lasciato specifiche ricette che possiamo seguire ancora oggi.

È una figura impossibile da classificare e restringere in una categoria. Santa Ildegarda, la cui memoria liturgica è oggi, 17 settembre, ha svolto attività in diversi ambiti e certamente è stata una donna capace di sovvertire idee e preconcetti della sua epoca.

Santa Ildegarda – Photo web source

 

È Dottore della Chiesa e la sua vita si svolge nella Germania dell’XI secolo. Con una spiccata sensibilità religiosa fin da bambina, prese i voti molto giovane e a 38 anni era già badessa.

Nel suo convento oltre alle attività spirituali si dedicava ai lavori agricoli, all’accoglienza di pellegrini e bisognosi. Ma anche di attività non consone alle donne del suo tempo, come trascrivere libri, comporre brani musicali, studiare medicina e perfino viaggiare su incarico del Papa per predicare nelle piazze e nelle cattedrali.

Aveva anche dei doni mistici e scrisse libri profetici. Pose l’accento sull’inscindibilità di anima e corpo considerando l’essere umano nella sua totalità e soffermandosi sulla salute fisica e l’alimentazione che ne è alla base.

L’alimentazione secondo Sant’Ildegarda

Tra le opere scientifiche che scrisse, oltre a Physica, è nel libro Causae et curae che tratta di alimentazione con consigli e indicazioni per sani e malati, ideando apposite diete ed analizzando minuziosamente le proprietà degli alimenti, distinguendoli in “caldi, freddi, secchi ed umidi” ed elencandoli secondo le loro specifiche caratteristiche.

Concentra l’attenzione sulle specificità di ognuno con le proprie predisposizioni e le personali condizioni di vita da considerare nell’approcciarsi a determinati cibi rispetto che ad altri.

Dà indicazioni anche per quanto riguarda le tipologie di cottura consigliando di mangiare prevalentemente cibi cotti. Tra i cibi ha una predilezione per il farro che ritiene fonte suprema di benessere che deve essere alla base della dieta in qualsiasi condizione di salute.

Santa Ildegarda è in qualche modo un’antesignana della novelle cuisine perché vuole che il nutrimento sia vario e in cibi in armonia l’uno con l’altro conservando al tempo stesso il loro carattere naturale.

Inoltre, considera un legame tra il cibo e le emozioni ritenendo collegati corpo, mente, anima e ambiente esterno. Dona perciò consigli precisi come nella ricetta diventata quella per cui è più conosciuta.

I dolcetti che fanno tornare il buonumore

Per contrastare la tristezza e la rabbia, che vede all’origine anche di molte malattie fisiche, o che certamente non sono di aiuto per la guarigione, propone di consumare determinati cibi che sono fonte di gioia per l’effetto degli ingredienti che contengono.

Suggerisce così di preparare delle tartine, che poi nel corso del tempo sono state interpretare come biscotti e sono i famosi Biscotti della gioia di Santa Ildegarda.

Hanno un aroma particolare e intenso e sembra proprio che producano quegli effetti da lei delineati. Santa Ildegarda riguardo questi biscotti scriveva testualmente che “disperdono l’amarezza che è nel cuore, lo colmando e lo aprono. Ma aprono anche i cinque sensi, rendono gioiosi, purificano gli organi sensoriali, riducono gli stati d’animo dannosi e danno al sangue una buona composizione. Rendono robusto, gioioso ed efficiente nel lavoro”.

Ma non si limita solo a descriverli, trasmette la ricetta precisa per prepararli, e noi possiamo farlo anche oggi. Sono semplici da realizzare ed un ottimo modo per seguire i suoi consigli e sperimentare gli effetti benefici come indicava lei.

La ricetta dei biscotti della gioia

La ricetta nei secoli è stata rielaborata e adattata, ma le indicazioni da lei scritte erano esattamente queste: “Prendi una noce moscata, della cannella (il medesimo peso rispetto alla noce moscata), un po’ di chiodi di garofano e riduci in polvere il tutto. Poi con quella polvere, della farina di semola e un po’ d’acqua prepara delle gallette e mangiarne spesso: ciò placa l’amarezza del corpo e della mente, apre il cuore e i sensi, rende lieta la mente, fa diminuire gli umori cattivi, apporta del buon succo al tuo sangue e ti fortifica”.

Biscotti della gioia di Santa Ildegarda – Photo web source

INGREDIENTI (per circa 30 biscotti)

• 250 gr di farina di farro
• 70 gr di zucchero di canna
• 90 gr di burro
• 35 gr di miele
• 2 tuorli d’uovo
• 6 gr di noce moscata
• 6 gr di cannella in polvere
• 3 gr di chiodi di garofano

Per realizzare questi biscotti bisogna innanzitutto mescolare in una ciotola la farina con le spezie. La cannella e la noce moscata devono essere in polvere e i chiodi di garofano pestati.

Subito dopo in un pentolino mettere a sciogliere il burro su fuoco basso, quando è sciolto aggiungervi lo zucchero, il miele e i tuorli. Mescolare bene fino ad ottenere un composto liscio.

Poi versare questo composto sulla farina speziata e far amalgamare bene il tutto mescolando. Se l’impasto tende ad attaccare aggiungere un po’ di farina.

Non rimane che stendere l’impasto con un mattarello su un piano di lavoro solo leggermente infarinato e ricavare i biscotti, solitamente in forma rotonda con uno stampo o coppa pasta apposito.

Infine, dopo averli disposti in una teglia rivestita di carta da forno, cuocere in forno preriscaldato statico a 180° per 10-15 minuti.

I biscotti della gioia non vanno decorati, rimangono semplici così e pieni della loro bontà e del profumo inebriante che sprigionano.

Romana Cordova

Scritto da
Romana Cordova

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