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Ecco le 11 Domande “Scomode” fatte all’Esorcista “Anti Sette” – VIDEO

Cari fratelli de La Luce di Maria abbiamo incontrato Don Aldo Buonaiuto, sacerdote esorcista. Con lui abbiamo parlato di Esorcisti e di mondo dell’occulto. Ecco l’intervista esclusiva che ci ha rilasciato.

Don Aldo Buonaiuto sacerdote esorcista e coordinatore dell’ambito anti sette dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.
Il Pontefice dall’Anno Santo l’ha nominato “Missionario della Misericordia”.

Chi è Don Aldo Buonaiuto

Don Aldo è stato discepolo anche di padre Amorth ed è iscritto all’AIE (Associazione di diritto pontificio, Internazionale esorcisti). Ha fondato il quotidiano digitale In Terris ed è noto, da sempre, per il suo gravoso impegno a favore della liberazione delle donne vittime della tratta ed è responsabile di una pronta accoglienza.
Missione questa iniziata al fianco di Don Benzi.

Oggi La Luce di Maria lo incontra nella sua veste di sacerdote esorcista.

Don Aldo, una vita da Esorcista

1) L.d.M.Don Aldo, innanzitutto ci dica: come è la vita di un sacerdote esorcista ?

D.A.B. – Un sacerdote esorcista è un prete come tutti gli altri chiamato a condurre una vita sacerdotale intensa. Ci tengo a precisare che l’esorcista, umanamente, non ha poteri speciali, non va mai confuso quindi con i vari guru o santoni. Deve essere invece un presbitero semplice ma preparato, saggio e molto prudente, distaccato dal mondo e del tutto appassionato a riscattare chi soffre a causa del maligno.

L’esorcista è quindi chiamato a vivere in profonda comunione con il proprio Vescovo che lo ha scelto e quindi delegato, per suo conto, a svolgere questo particolare ministero che, ricordiamo, può essere affidato esclusivamente ai presbiteri e non ai laici !!

In effetti l’esorcista deve avere un’intensa vita di preghiera, di contemplazione, essere un vero timorato di Dio sapendo che le forze del male riservano un odio speciale per i sacerdoti esorcisti, proprio per l’incarico a loro affidato, in nome di Gesù, a scacciare i demoni nelle attività straordinarie del diavolo.

2) L.d.M.C’è un reale problema di carenza di esorcisti nella Chiesa ?

D.A.B. – E’ una carenza drammatica, purtroppo non si crede più al diavolo anche in settori rilevanti della Chiesa gerarchica proprio come rilevava da tempo padre Amorth. Papa Francesco continuamente nelle sue omelie e discorsi cita l’azione del maligno e nonostante ciò assistiamo a inquietanti silenzi da parte di non pochi pastori.

Di fronte al costante aumento della richiesta di esorcismi, molti Vescovi continuano a non nominare esorcisti nelle loro diocesi. In questo modo una larga fetta di questa domanda si indirizza verso operatori che non hanno il mandato del Vescovo e quindi non sono sacerdoti esorcisti autorizzati.

Inoltre le cronache e gli annunci pubblicitari, soprattutto su internet, sono pieni di falsi esorcisti e di operatori dell’occulto che offrono, ovviamente a caro prezzo, falsi rituali di liberazione dal male. In realtà è bene ribadirlo, l’esorcismo è per la Chiesa Cattolica una preghiera straordinaria che si celebra con l’apposito rituale ufficiale, non si deve improvvisare e la preghiera di esorcismo è assolutamente gratuita e può essere praticata solamente da sacerdoti esorcisti con esplicito mandato episcopale.

La Prevenzione Spirituale

3) L.d.M.Con l’avvento del new age, del grande uso della magia e cartomanzia, assistiamo ad un graduale allontanamento dai Sacramenti: secondo lei, manca una cultura di prevenzione di potenziali problemi spirituali, e cosa consiglierebbe?
D.A.B. – Ho appena terminato un intenso viaggio di indagine nei meandri dell’occultismo. Ne ho tratto un saggio che sarà presto nelle librerie. Ma soprattutto ho avuto la conferma di come l’unico modo per scongiurare l’asservimento alle forze dell’occulto sia proprio la prevenzione spirituale. Solo una coscienza cristianamente formata può opporsi efficacemente all’attività del maligno. Noi sacerdoti esorcisti siamo un po’ come i vigili del fuoco quando la casa è in fiamme.

Spetta però all’ordinaria azione evangelizzatrice della Chiesa fare in modo che l’incendio non divampi. Per questo io non inizio mai una preghiera di esorcismo senza aver prima operato un discernimento sulla persona che chiede aiuto. Gesù caccia i demoni come parte integrante della sua missione formativa.

4) L.d.M. È vero che molti sacerdoti e Vescovi non credono o hanno paura del demonio? Ma come è possibile tutto ciò, se Gesù è il Salvatore; e quindi da chi è venuto a salvare se non dal demonio?

D.A.B. – Purtroppo è vero. Anche tra coloro che hanno responsabilità di rilievo nella pastorale può serpeggiare, in alcuni casi, la tendenza erronea a derubricare il maligno a presenza astratta, simbolica, disincarnata e fondamentalmente evanescente. In realtà basta leggere le vite dei Santi, come quella di Padre Pio, per comprendere quanto reale e fattuale sia l’azione demoniaca.

Mi verrebbe quasi da parafrasare Baudelaire, che l’astuzia di Satana, a convincere della sua “non esistenza”, è presente anche in qualche luminare nelle cattedre teologiche ed episcopali. Significativamente invece un grande cineasta cattolico ha recentemente titolato il suo film “il signor diavolo” proprio per far capire che non parliamo di uno stato d’animo o di un turbamento interiore bensì di una minaccia costante e concreta.

Morgan Freeman ha intervistato don Aldo Buonaiuto

Come affrontare il problema delle sette sataniche

5) L.d.M.ll mondo occulto e le sette sataniche sono oggi realtà non più trascurabili. Come andrebbero affrontate e quali sono i mezzi e gli accorgimenti più efficaci ?
D.A.B. – Molto è stato fatto grazie anche alla collaborazione tra realtà associative e forze di polizia, però è veramente un’impresa ardua dover fronteggiare un gigante che può contare su numeri e risorse economiche impressionanti. Le sette occulte, contro le quali sono impegnato con il numero verde anti sette dell’Associazione Giovanni XXIII (800228866), dimostra quanto bisogno ci sia di soccorrere le vittime e i fuoriusciti dal mondo settario.

Mi limito ad un solo dato: entrare in una setta è facile, uscirne è molto complicato. Ad alcune delle persone che soccorriamo ogni giorno abbiamo dovuto ricostruire un’esistenza dalle fondamenta. Chi recluta sa come farlo, poi ci pensano i santoni a schiavizzare i soggetti più fragili e vulnerabili. Alla fine tra adepti accessori e adepti affiliati, tutti coloro che entrano in contatto con le sette occulte ne diventano vittime.

Problema spirituale o psicologico?

6) L.d.M.Quanti problemi spirituali vengono spacciati per problemi psicologici, a volte attribuendo a certi malesseri, anche fisici, la denominazione di “malattie rare” o altre denominazioni.
Può capitare che le semplici terapie medico-scientifiche da sole risultano inefficaci? Ci sono medici che si rivolgono agli esorcisti? Si può auspicare, secondi lei, un maggior dialogo tra scienza e chiesa ?
D.A.B. – Il magistero dei Pontefici, soprattutto nell’enciclica Fides et Ratio, aiuta a impedire derive fondamentalistiche in entrambe le direzioni. Da un lato non possiamo, come sacerdoti esorcisti, fare a meno del supporto scientifico di figure professionali come gli psicologi e gli psichiatri. E’ con la loro consulenza che possiamo escludere i casi di sola malattia psichiatrica dal novero delle persone realmente disturbate dal maligno.

Dall’altro lato però non dobbiamo cadere nell’eccesso opposto, il fondamentalismo religioso, e cioè pensare come i teorici del positivismo, convinti nell’ottocento, che tutto ciò che riguarda l’uomo abbia una spiegazione esclusivamente razionale, misurabile, scientificamente fondata. Non è cosi. Scienza e fede devono essere le due gambe sulle quali cammina con equilibrio un saggio sacerdote esorcista.

Perché la fede senza razionalità diventa ceca e la ragione senza fede si riduce a sterile autoreferenzialità. Comunque capita sempre più spesso che siano anche i medici a rivolgersi a noi esorcisti, quando constatano che nella persona sofferente non ci sono patologie e nello stesso tempo si evidenziano fenomeni scientificamente inspiegabili.

Servono più esorcisti?

7) L.d.M.Se potesse dare un consiglio ad un superiore, chiederebbe di nominare ogni sacerdote esorcista o almeno di aumentane il numero considerevolmente ?

D.A.B. – Lungi da me voler insegnare agli altri il loro “mestiere”. Però io partirei sempre dalle esigenze del popolo di Dio. Papa Francesco raccomanda ai pastori di stare “alla testa, in mezzo e in fondo al gregge”, per guidarlo, camminare con esso, e anche seguirlo nelle sue necessità. E’ chi ha bisogno dell’esorcista a dover trovare una risposta. Dalla domanda, devono nascere la disponibilità e l’offerta di se.

8) L.d.M.Il mondo è sempre più orientato a credere a cose futili e prive di fondamento, come l’oroscopo e la scaramanzia, la superstizione, ma non riesce a prendere sul serio la storia di Cristo e della Chiesa: secondo lei andrà sempre peggio o ci sarà un risveglio spirituale ?

D.A.B. – Il Vangelo è segno di speranza. Il cristiano non può mai abbandonare una delle tre virtù teologali. Quindi il Signore non manda mai un peso senza delle spalle capaci di sostenerlo. Noi sacerdoti esorcisti siamo pochi, certo, ma come mi ha insegnato il nostro padre Gabriele Amorth, abbiamo l’arma più potente, di fronte alla quale le forze del male non prevarranno.

La preghiera muove il mondo, quello sotto i nostri occhi e anche quello che non lo è, infinitamente più di quanto non si creda in certe aule accademiche. Il risveglio spirituale si provoca soprattutto con la testimonianza di una vita leale verso Gesù. Chi sceglie di imitare Gesù nella via della santificazione risveglia anche il prossimo. I Santi “della porta accanto”, come il Papa spesso ripete, diventano portatori insostituibili di amore e di guarigione da ogni male.

I pericoli nelle comunità e nei gruppi di preghiera

9) L.d.M.Quanto é grave il problema del protagonismo umano nei vari e più disparati gruppi di preghiera e comunità?
D.A.B. – Ci aveva già pensato la mamma dei figli di Zebedeo a preoccuparsi del posto che avrebbero ricoperto i suoi figli nel regno dei cieli. Ecco, qualche volta anche i gruppi cattolici rischiano di essere troppo una chioccia. E’ lecito, persino doveroso, secondo la parabola dei talenti, valorizzare le capacità personali. Ciò che è dannoso invece è il protagonismo autoreferenziale che porta talune realtà a ritenersi persino autosufficienti sul piano pastorale, tanto da minimizzare la necessità di un accompagnamento da parte dei pastori.

La fede si riconosce dalle opere, più ci si dice impegnati più ci si dimostri disponibili al servizio. Il protagonismo nei movimenti spirituali, a volte, è una ricerca di attenzioni, un sintomo di solitudine e di insoddisfazione che si traduce in comportamenti che possono anche diventare accecanti e idolatrici. Per questo è fondamentale il dono della “correzione fraterna” a cui non deve mai nessuno rinunciare. I primi a dare l’esempio dovrebbero essere coloro che hanno le più alte responsabilità.

Sapersi mettere in discussione diventa il bene di un’intera comunità ecclesiale e sociale. Il protagonismo uccide e spegne la comunità mentre il gareggiare nello stimarsi a vicenda dona gioia e serenità. Oggi viviamo in un epoca dove l’invidia tenta in ogni modo di soffocare i talenti e appiattire i doni dello Spirito Santo.

Anche i sacerdoti hanno bisogno di aiuto

10) L.d.M.Quali mezzi hanno per rialzarsi sacerdoti che nel loro ministero di contrasto al male si trovassero a scivolare o a finire momentaneamente dalla parte dell’errore?
D.A.B. – Il mio maestro don Oreste Benzi, insegnava, con la testimonianza e non con le parole, che ogni persona ha diritto ad una famiglia. Nessuno è il suo errore. Un sacerdote, un religioso, che dovesse cadere in qualche trappola del maligno, deve trovare una comunità di fratelli disponibili e capaci di mostrare misericordia e sostegno.

Più si combatte il male e più si rischia di subirne le violente reazioni. Mi trovo ad aiutare tanti consacrati che vogliono rimediare agli errori compiuti. Se non si mostra pietà nei loro confronti non troveremo pietà agli occhi di Dio. Ricordo che don Oreste dava sempre una particolare precedenza nel soccorrere i sacerdoti in difficoltà, in crisi.

Pregava tanto per loro, (oggi i fedeli non pregano più per i loro sacerdoti e consacrati ). Per loro aveva una grande attenzione e questo amore sincero dava loro la forza di rigenerarsi e ripartire. Penso che la più grande soddisfazione del demonio sia distruggere l’anima di un consacrato e di un ministro dell’altare.

Gesù sarebbe crocifisso anche oggi?

11) L.d.M.Ma se Gesù fosse qui in mezzo a noi, oggi come 2000 anni fa, lo crocifiggerebbero un altra volta ? Può dirci perché, secondo lei, l’uomo ripete sempre gli stessi errori nonostante le lezioni ricevute dalla storia?
D.A.B. – Gesù aveva le caratteristiche idonee per essere perseguitato, tradito e ucciso in ogni epoca. A maggior ragione, la nostra società, globalizzata, nevrotizzata, dipendente e condizionata da nuove tecnologie spesso alienanti, non aspetterebbe altro che allestire un nuovo golgota per offrire in mondo visione lo spettacolo di un agnello che piega il collo verso il suo carnefice.

Oggi non troviamo molti fedeli così disponibili a portare la Croce come il Cireneo. In tanti invece si sentono in diritto di reclamare un posto in prima fila al supplizio di un innocente da trovare. Lo vediamo quotidianamente nelle situazioni di disagio personale e comunitario. Oggi le pietre scagliate contro la peccatrice arrivano anche dai social e dai media in generale. Perciò, mai come adesso, c’è bisogno di quella “lieta novella” che rinfranchi un’umanità resa grigia e malata di incomunicabilità. L’uomo ripete sempre gli stessi errori ma il Signore non si stanca mai di rialzarci dalle nostre miserie.

L.d.M.Don Aldo, la ringraziamo per le sue preziose risposte e le chiediamo umilmente una benedizione la nostra realtà “la Luce di Maria”

D.A.B. – La benedizione alla vostra realtà mi vien molto facile da donare anche perché divulgate i due nomi più belli dell’esistenza: la Luce, che è per noi cristiani Gesù stesso, e la Sua santissima madre Maria che ogni giorno ci dona Suo Figlio Gesù affinché nessuno si senta mai più solo. La benedizione è il grazie sincero che ogni giorno possiamo dire nella preghiera e imparare a rivolgerlo al nostro prossimo.

Altre attività e opere delle quali si interessa in modo attivo Don Aldo Buonaiuto

Al dramma della prostituzione coatta, particolarmente sentito in questi difficili tempi, Don Aldo si sta dedicando sempre con maggior impegno. “Donne Crocifisse” -www.donnecrocifisse.it – edito da Rubettino, è l’ultimo libro appena pubblicato che riporta la straordinaria prefazione di Papa Francesco.
Ma questa è solo per l’ultima delle iniziative messe in piedi da Don Aldo Buonaiuto.

Ricordiamo, ad esempio, anche la petizione da lui promossa per chiedere una giornata mondiale per il “migrante ignoto” ( https://www.change.org/p/pontifex-it-giuseppeconteit-ep-president-antonioguterres-istituire-la-giornata-internazionale-del-migrante-ignoto) al fine di restituire dignità e memoria alle vittime invisibili che muoiono durante i viaggi della tratta e della speranza.

Una delle sue ultime presenze televisive:

Don Aldo a Rai Parlamento: 26enne muore per un rave alla Sapienza from Don Aldo on Vimeo.

Cristiano Sabatini

Scritto da
Cristiano Sabatini

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