Le domande e le curiosità sulle ricette preferite dei Pontefici sono un classico della storia e del costume popolare, e queste incuriosiscono per tante ragioni. Ci sono però dei gusti ben precisi dei papi che diventano una piacevole scoperta.
Un tempo, quando la Chiesa deteneva il potere temporale, al Vaticano si associavano lauti banchetti che simboleggiavano ricchezza e potere. Ora invece attraverso le pietanze si mettono in luce caratteristiche personali e intime degli stessi Papi.
In particolare per Papa Francesco, fin dall’inizio i quotidiani e i rotocalchi hanno posto le attenzioni sulle sue abitudini più intime, dal luogo in cui ha scelto di abitare ai legami con la terra natia, l’Argentina. Tuttavia, quello del rapporto sentimentale con le proprie origini è un tema che ricorre in tutti e tre gli ultimi Pontefici, tutti provenienti da altri Paesi fuori dall’Italia.
I dolci più amati dagli ultimi tre Papi
C’è poi un “dolce” particolare con mostra con simpatia come i ricordi delle terre in cui sono nati e cresciuti si esprime, in modo particolare, a tavola, e per una pietanza un tantino – ironicamente parlando, ci macherebbe – “peccaminosa”. Che è quella del dessert. Tutti questi ultimi tre Papi infatti hanno un dessert preferito che riflette il loro rapporto di amore con il Paese di provenienza.
Già Giovanni Paolo II infatti amava in particolare una deliziosa crema proveniente dalla sua amata Polonia, diventata ancora più nota dopo che Wojtyla diventò Papa. Si tratta della Papieska Kremowka, nome tradotto in italiano in “Dolce alla Crema del Papa”, fatto con pasta sfoglia ripiena di crema. Vediamo come si prepara:
La Papieska Kremowka di Giovanni Paolo II
Ingredienti: 2 fogli di pasta sfoglia, 2 tazze di latte, 4 tuorli, 125 grammi di zucchero, 50 grammi di amido di mais, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia. Preparazione: Cuocete la pasta sfoglia (per quella congelata che si compra al supermercato basta seguire le istruzioni riportate sulla confezione) o compratela già pronta. Per preparare il ripieno, scaldate il latte e aggiungete metà dello zucchero e la vaniglia. In un altro recipiente setacciate l’amido di mais e lo zucchero rimanente per evitare grumi, e aggiungete i tuorli mescolando senza battere. Versate metà del latte caldo nel composto con i tuorli, mescolando bene.
Anche i piatti più amati da papa Benedetto XVI si ispirano alle sue origini bavaresi, o a piatti tradizionali della cultura da cui il teologo tedesco proviene, e che l’ha plasmato fin da piccolo. A differenza del volto severo e austero che i media hanno spesso dipinto su di lui, niente di più contrario alla sua realtà amorevole e gentile, Joseph Ratzinger amava spesso concedersi dei piccoli momenti di “gola”. In particolare con una frittata dolce, chiamata Kaisermarren, molto nota e popolare nei luoghi in cui è nato e cresciuto. Vediamo come si prepara:
Kaisersmarren di Joseph Ratzinger
Ingredienti per 2 persone: 8 cucchiai di latte, 4 uova, 4 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero circa, 2-3 cucchiai di rum, 2 cucchiai di uvetta, un pizzico di sale, burro q.b., zucchero a velo, confettura di mirtilli rossi o composta di mele per accompagnare
Preparazione: Sbattete le uova con il latte, due cucchiai di zucchero, sale e rum. Incorporate anche l’uvetta e poco alla volta la farina. Fate sciogliere una generosa noce di burro in una padella, versateci la pastella e fatela cuocere come se fosse una frittata, prima da un lato e poi dall’altro. A questo punto stracciatela con due forchette, riducendola a pezzetti. Aggiungete ancora altro zucchero direttamente in padella, circa due cucchiai dovrebbero bastare, e fatelo caramellare. Trasferite il Kaisersmarren in un piatto, cospargetelo di zucchero a velo e servitelo con della confettura di mirtilli rossi o della composta di mele.
Infine arriviamo alla cucina di Papa Francesco. Bergoglio pare che ami in particolare, come noto, pasti molto sobri, degustati in compagnia, o talvolta in banchetti con i poveri e gli ultimi della società. Nonostante però le sue antiche origini piemontesi, da parte di sua nonna, anche nei gusti del Papa si riflette il legame con la sua terra, l’Argentina. In particolare, c’è un tipico dolce argentino di cui il Papa “va matto”, che è il “dulche de leche”. Vediamo cos’è e come si prepara:
Dulche de leche di Papa Francesco
Ingredienti per 4-6 persone: 1 l di latte, 300 g di zucchero, una bacca di vaniglia, mezzo cucchiaino di bicarbonato. Preparazione: Versate il latte in una pentola antiaderente con lo zucchero. Amalgamate gli ingredienti con una frusta, aromatizzate con il baccello di vaniglia tagliato a metà per il lungo e aggiungete anche una punta di bicarbonato. Trasferite il tegame su un fornello, accendete il fuoco e scaldate il latte a fiamma bassa fino a portarlo a ebollizione. Mescolate frequentemente e fate attenzione a non far attaccare o bruciare il latte. Proseguite la cottura fino a far scurire il latte, eliminate la bacca di vaniglia e continuate a cuocere il dulche de leche fino a ottenere una crema densa da mangiare al cucchiaio (ricordatevi che si rassoderà un altro po’ raffreddandosi). Servitela come accompagnamento a dei biscotti o a del gelato oppure usatela per farcire un dolce.
Non si tratta quindi solamente di espressione di mode gastronomiche o di gusti personali. Se è vero che anche nella Chiesa la cucina ha da sempre un forte valore simbolico, e basta pensare ai venerdì di magro durante la quaresima o al ruolo centrale di pane e vino durante la liturgia, attraverso i cibi emergono anche i sentimenti più profondi dei Pontefici, uomini con una storia ben precisa fatta di origini, affetti e appartenenza profonda. Che si esprimono, infine, nei momenti più dolci del pasto. Tutti da provare!