Un’antica tradizione ci insegna come prepararci in modo molto davvero originale, nel giorno che precede l’Assunzione al Cielo di Maria, in onore a Lei.
Un pasto semplice, frugale che permetta al nostro corpo ed alla nostra mente di meditare meglio uno dei Misteri più importanti.
Il 14 agosto, giorno che precede l’Assunzione di Maria al cielo, si vive una tradizione molto antica che, ancora oggi, i nostri anziani e non solo tramandano alle future generazioni. La Madonna, in questi due giorni, “transita” verso la morte per poi esser assunta in cielo in anima e corpo, senza conoscere la corruzione del Sepolcro.
Nel pieno dell’estate, in cui molti sono “distratti” dalle vacanze estive, questa Festa ci permette di far di nuovo mente locale e concentrarci su un mistero importante della nostra fede.
In Campania, proprio in questo giorno che precede una delle feste mariane più importanti, è di tradizione seguire un “regime alimentare” quasi di penitenza, fatto di un pasto frugale, semplice e di una sola portata. A ricordo di una sorta di “venerdì santo” anche per Maria che si addormenta e che gli Angeli, poi, accompagnano in cielo.
In questo giorno si mangia solo pane ed anguria. Pane ed acqua, possiamo dire.
Un segno quasi di penitenza, di attesa, di rispetto per quel che sta per accadere: la Vergine si addormenta, termina il suo viaggio terreno, ed è portata dagli Angeli in cielo in anima e corpo. Come si fa il giorno del Venerdì Santo, in cui si digiuna per contemplare il mistero della Morte di Gesù, la stessa cosa accade per Maria.
Una tradizione popolare molto antica che ha, anche, una leggenda che l’accompagna. Si dice, infatti che, proprio il 14 agosto, durante il periodo storico dell’occupazione turca dei territori della Terra Santa, gli stessi Saraceni, inspiegabilmente, si prostrarono a terra in segno di riverenza a Maria e digiunarono l’intero giorno, ricordando il momento del suo transito dalla terra al cielo.
Cibarsi di pane ed anguria una sola volta al giorno e, poi, meditare i misteri del giorno del Santo Rosario. Una tradizione che, in Campania, ancora oggi, specie i più anziani, continuano a rispettare. Una tradizione che dovrebbe esser tramandata alle nuove generazioni, come segno non solo di fede, ma anche si conoscenza del perché, in certi giorni e momenti dell’anno, la fede abbia più importanza di altre cose.
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