In una diocesi del nord Italia un’educatrice è stata licenziata dal diacono perché, credendo che i bambini a lei affidati avessero evocato il diavolo, li ha coinvolti in una preghiera di liberazione nei confronti di una bambina, affinché lo spirito malvagio abbandonasse lei e quel luogo. La storia potrebbe sembrare assurda, ma è esattamente quello che è capitato.
Tutto è cominciato quando l’insegnante ha scoperto alcuni alunni della sua classe a giocare a ‘Charlie, Charlie Challenge‘ una variante della tavola ouija effettuata con un foglio di carta e due matite che va molto in voga sul web. Non è la prima volta che dei bambini si mettono a giocare in questo modo in una classe e pare che in alcune occasioni, in seguito al gioco, si sarebbero verificati dei fenomeni inspiegabili: a Reggio Calabria, ad esempio, gli insegnanti erano talmente spaventati da quanto stava accadendo che hanno richiesto l’intervento di un esorcista. Il gioco in effetti consiste nel simulare un’evocazione spiritica che per gli esorcisti dell’Aie è tutt’altro che finta, poiché la formula utilizzata attirerebbe realmente gli spiriti, anzi, funzionerebbe proprio come chiave per aprire la porta ad un demone.
Spaventata dalle conseguenze che il gioco poteva avere sui bambini, dopo aver notato alcuni fenomeni inspiegabili: “Si sono aperte le porte dell’armadio ..il piumone che c’era all’interno è caduto…il tavolo striscia…l’oblò della lavatrice si muove inspiegabilmente…un crocifisso è caduto senza motivo…le porte si muovono da sole…”, ha deciso di contattare un esorcista. Questo le ha consigliato di pregare con i bambini per scacciare il demone e così ha fatto. La decisione dell’educatrice non è piaciuta alla diocesi che gestisce l’istituto che l’ha prontamente licenziata con questa motivazione: “Intervento educativo non coerente con le linee educative della comunità e per non aver dato alla bambina spiegazioni di natura razionale ai dubbi che il gioco ‘Charlie Charlie Challenge’ stava alimentando. Ha fornito spiegazioni di natura soprannaturale che avrebbero alimentato ulteriori inquietudini nella bambina stessa”. Una scelta questa che conferma come al giorno d’oggi sempre meno sacerdoti credono alla figura del diavolo.
Luca Scapatello