Elemosineria Vaticana: Ma quali sono le sue mansioni effettive?
“La carità non ha bisogno di essere sbandierata a destra e sinistra”
Il caso dell’aver riattaccato la luce elettrica ad uno stabile di 400 persone, violando i sigilli messi dallo Stato Italiano, tiene ancora sulle spine molti italiani. La domanda sorge spontanea: ma ha davvero violato la legge mons. Konrad Krajewski? Per lo stato italiano si, per quello Vaticano no, poiché non ha fatto altro che svolgere la mansione per la quale è stato chiamato, ovvero aiutare chi ne ha bisogno. Non vogliamo entrare in merito alla liceità del gesto ma provare a comprendere di cosa si occupa questo ente quasi sconosciuto fino a pochi giorni fa.
La carità, nella chiesa, è stato forse uno dei primi comandamenti che Gesù ha istituito. A fare ciò erano i diaconi nelle prime comunità cristiane, specie verso i più poveri. Fino al documento papale di Innocenzo III, il quale diede tale specifico incarico ad una figura in particolare: l’elemosiniere del Papa. Nel 1891, per volere di papa Leone XIII nasce l’Elemosineria.
Ma in cosa consiste questa istituzione? Nel 1891, papa Leone XIII denunciava le drammatiche condizioni nelle quali vivevano la stragrande maggioranza dei proletari, che venivano sfruttati nelle fabbriche ed avevano un salario minimo. E, molti di loro, si rivolgevano alla chiesa, per avere sostegno ed aiuto. Da quel momento, l’Elemosineria vaticana da inizio alla sua attività. Siamo più di 100 anni fa.
Oggi, oltre che a un semplice conforto ed aiuto morale (o comunque momentaneo), l’Elemosineria Vaticana, grazie alle donazioni che pervengono da varie fonti, può anche elargire aiuti economici ai più bisognosi, previa autorizzazione e verifica del Santo Padre. Ad esempio, nel solo 2018, l’Elemosineria ha sborsato circa 3 milioni di euro per aiutare chi aveva pesanti difficoltà con affitti, bollette e medicinali da pagare.
Ma chi sono veramente coloro che vengono aiutati dall’Elemosineria Vaticana? I parroci delle singole parrocchie scrivono e segnalano all’Elemosiniere particolari situazioni di persone che si trovano nelle loro chiese. Da qui parte l’indagine dell’Elemosineria e, in caso affermativo, l’elemosiniere gira al parroco un assegno circolare con il contributo per chi ne ha bisogno, a nome di papa Francesco (in questo caso). Ovviamente, le richieste arrivano da ogni parte del mondo, non solo dall’Italia.
L’Elemosineria Vaticana gestisce l’ambulatorio medico–sanitario sotto il colonnato di San Pietro, gestisce le docce, la barberia e i dormitori per i senzatetto: “E’ questa la vera carità della chiesa. Possiamo dire che il compito dell’Elemosiniere è quello di svuotare il conto del santo padre per i poveri…come ci ha insegnato il Vangelo” – afferma mons. Krajewski.
Ora, tornando sulla domanda: ha davvero sbagliato l’Elemosiniere ad aiutare le 400 persone che da giorni erano senza luce e acqua calda? Ognuno di noi, in coscienza, ha elementi in più per darsi la propria risposta.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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