Polonia, la vittoria alle elezioni presidenziali di Andrzej Duda tiene lontane le insidie dell’aborto: il rieletto presidente è un fermo sostenitore dei principi della famiglia tradizionale.
Le elezioni presidenziali in Polonia sono andate per le lunghe. Dopo un lungo ballottagio, vince per una manciata di voti il presidente uscente, Andrzej Duda, che si riconferma.
Sconfitto, dunque, il suo avversario politico, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski. Come riporta Il Corriere della Sera, il duello si è concluso praticamente all’alba, quando la commissione elettorale ha spogliato il 99,7% dei voti del Paese. Risultato: il presidente uscente vince con il 51,21% dei voti, contro il 48,79% del suo avversario. La tutela dei principi tradizionali della famiglia si mantengono distanti dalle insidie. Ancora non è arrivata l’ufficializzazione da parte del presidente della commissione, ma, come riporta la fonte, è questione di ore.
La vittoria al ballottaggio del 48enne cattolico Duda, ha fatto principalmente leva su quella parte dell’elettorato fedele ai principi cattolici, del quale il presidente si è sempre fatto garante. I temi più importanti, sui quali il vincitore ha fatto principalmente leva, sono quelli legati alla tutela della famiglia tradizionale, in questo momento storico particolarmente colpita, e alla protezione contro le insidie dell’aborto.
Con la sua vittoria di ieri, Duda rappresenterà il popolo polacco almeno fino alle elezioni del 2023. Il presidente appena rieletto ha sempre rappresentato il “baluardo” contro le minacce ai valori cattolici. Risale al mese scorso, infatti, la manifestazione in cui il presidente aveva definito il movimento LGBT “un’ideologia pericolosa quanto o più di quella comunista”.
Andrzej Duda aveva vinto, quasi a sorpresa, le elezioni del 2015, sostenendo e rappresentando “Diritto e Giustizia” (PiS), il partito fondato nel 2001 dai gemelli Lech e Jarosław Kaczyński. Continuerà, dunque, grazie alla sua vittoria, il cosiddetto programma di welfare popolare, conosciuto come “programma 500+”. Come riporta l’agenzia Agi, questo programma prevede un reddito mensile di 500 zloty, pari a circa 110 euro, alle famiglie, per ogni bambino, fino all’età di 18 anni. Attraverso questo programma molte famiglie sono state “sollevate” dallo stato di povertà.
Nel corso degli anni, il presidente ha sempre messo in primo piano la volontà di proteggere le famiglie polacche da quella che lui stesso chiama “un’ideologia LGBT importata”. Si tratta di un’ideologia che, com’egli tiene a precisare, cerca di “sessualizzare aggressivamente i bambini polacchi”.
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Fabio Amicosante
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