La giovanissima Elysia Laub (10 anni) è considerata dagli abitanti della sua città una piccola celebrità. La notorietà di questa bambina si è sviluppata a partire dal febbraio del 2016, quando, seguendo le voci nella sua testa, ha trovato una neonata abbandonata e le ha salvato la vita. Da quel giorno viene chiamata ‘The Guardian Angel’ (l’angelo custode) e tutti la credono capace di avere un rapporto particolare con Dio.
Nel raccontare quella storia Elysia spiega che un giorno, mentre si trovava nella sua stanza a giocare, ha cominciato ad avvertire delle voci che le dicevano di uscire in giardino. Inizialmente la bambina ha avuto paura (non capiva cosa le stava capitando), ma poi ha ricordato che al catechismo le hanno insegnato che Dio, alle volte, sceglie di parlare alle persone. Quindi, tranquillizzata, ha seguito le indicazioni ed è uscita in giardino, andando a controllare cosa ci fosse dietro l’angolo della casa. Mentre scrutava il prato vicino casa si è accorta che c’era qualcosa, anche se non riusciva a capire di cosa si trattasse. Inizialmente ha pensato che si trattasse di uno dei maialini di casa che era scappato dal recinto, ma avvicinandosi ha capito che non lo era: si trattava di una bambina ricoperta ancora di placenta che veniva assalita da vermi ed insetti.
La piccola ha capito che doveva chiamare la madre, così è entrata in casa e le ha detto di aver trovato una bambina in giardino che aveva bisogno di aiuto. La donna inizialmente non le aveva creduto, ma l’ha seguita in giardino e quando si è trovata di fronte alla bambina l’ha portata dentro casa per pulirla ed ha, subito dopo, chiamato i soccorsi. L’intervento è stato provvidenziale: in seguito alle indagini, lo sceriffo ha spiegato che la piccola era stata abbandonata dalla madre, una ragazza minorenne che non era in grado di occuparsene, qualche ora prima che fosse ritrovata da Elysia e che se fosse rimasta qualche ora in più nel giardino sarebbe morta.
Grazie ad Elysia, insomma, la neonata adesso sta bene ed è stata affidata alle cure di una famiglia amorevole. L’eroina, però, parlando di quel giorno fa professione d’umiltà e dice: “Quando l’ho vista la prima volta ho pensato: ‘Ma è vero? È vero?’. Ho continuato a vedere qualcosa in movimento, ma ho pensato che era una bambola, poi ad un maialino scappato dal recinto vicino”. Mentre la madre ringrazia ancora il cielo per averle fatto ascoltare le parole della figlia per quanto le sembrassero assurde, poiché: “Bastava che uscissimo di casa qualche ora più tardi e la neonata sarebbe morta. E’ stato un miracolo”.