Il freddo imperversa in tutta Italia e le città si sono organizzate per far fronte alle esigenze dei clochard e di chi non ha un posto dove rifugiarsi.
Partono, in quasi tutte le città italiane, i piani “Emergenza freddo 2019”, coadiuvati da associazioni locali, Comuni e Caritas nazionale.
Il freddo è arrivato: il mese di dicembre si è presentato, in tutta Italia, con tutti i crismi. La neve ed il freddo si sono fatti sentire e, per andare incontro alle esigenze di chi non ha un posto dove rifugiarsi, da Nord a Sud, in ogni città è partito il piano “Emergenza Freddo 2019”.
Associazioni, Comuni, Regioni e Caritas si sono e si stanno mobilitando per offrire aiuto, assistenza, conforto e pasti caldi a clochard e senza tetto, per permettere loro di passare le giornate e le notti di questo mese, non all’intemperia, ma in luoghi caldi ed accoglienti.
Ogni città ha messo a disposizione strutture per accoglierli, ha aperto (anche in orari notturni) le stazioni della Metropolitana, offre loro ogni giorno coperte e pasti caldi per alleviare la loro solitudine e la loro sofferenza a questo clima che sta diventando rigido anche nelle nostre zone.
Da Nord a Sud la macchina della solidarietà per questa “Emergenza freddo” è partita.
A Napoli, l’Assessorato alle Politiche Sociali ha dato via libera all’apertura in orari notturni, di due delle stazioni della Metro 1 (la stazione di “Vanvitelli” e quella di “Municipio”) per permettere ai senzatetto di trovare rifugio e riparo. Ha messo a disposizione 3 Unità Mobili di strada della Centrale Operativa Sociale per eventuali interventi di carattere medico, insieme a coperte e pasti caldi a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno.
A Torino, da novembre ad aprile, sono stati messi a disposizione 800 posti letto per l’accoglienza notturna ai senzatetto, grazie all’impegno congiunto della Diocesi e del privato sociale. Sarà allestito, anche, un presidio umanitario gestito dalla Croce Rossa, in Piazza D’Armi. Il presidio, insieme alle Unità mobili di strada, monitorerà e intercetterà in modo tempestivo le situazioni di fragilità e favorire percorsi di cura e assistenza.
A Firenze, invece, parte l’iniziativa “Scaldiamo l’inverno di chi è senza dimora”. Varie associazioni della città in collaborazione con la Caritas, mettono a disposizione, per le persone disagiate e per chi è in difficoltà, una raccolta alimentare e di generi di prima necessità (che sarà effettuata, con cadenze specifiche, fino a febbraio 2020). Il servizio sarà insieme al servizio docce gestito dalla Caritas. L’obiettivo è quello di consegnare un KIT ai senza dimora con tutti i generi di prima necessità.
A Vicenza, la Caritas diocesana amplia la capacità di accoglienza del ricovero notturno “Casa San Martino” fino a 65 posti per l’emergenza freddo di quest’anno. Fino al 31 marzo sarà possibile ospitare persone senza fissa dimora che non hanno avviato un percorso di inclusione sociale e che rischiano la vita la notte al freddo. Tramite l’unità di strada della “Casa San Martino”, verranno distribuiti pasti caldi e coperte. Accanto alla struttura notturna, sarà aperta (per i servizi diurni) anche “Casa Santa Lucia”, per tutti i servizi essenziali, non solo per i senza fissa dimora, ma per tutti coloro che sono in necessità.
A Venezia – Mestre è partito dal 1 dicembre, il piano per l’emergenza freddo. La “Casa dell’Ospitalità” e la Cooperativa Coges Don Lorenzo Milani, hanno previsto un potenziamento di circa 35 posti letto e un incremento del lavoro per i giorni più freddi dell’anno nell’intera città lagunare e nelle zone limitrofe. Saranno, inoltre, aggiunte altre due postazioni di Unità Mobile per il soccorso e per le particolari situazioni di emergenza per i senzatetto.
A Bologna, il piano per l’Emergenza Freddo viene attuato da Asp Città di Bologna e dal Consorzio L’Arcolaio. Saranno aperte strutture anche nelle ore diurne, limitatamente ai periodi di neve e di freddo intenso secondo le definizioni di allerta della Protezione Civile regionale. Posti letto e pasti caldi saranno offerti dai volontari di Asp Città di Bologna, insieme a coperte, piumoni e sacchi a pelo. Saranno messi a disposizione 281 posti letto in 13 strutture del Comune di Bologna e dell’Arcidiocesi.
A Piacenza, il Rifugio Segadelli nei pressi della stazione ferroviaria della città, sarà aperto a partire dalle ore 18. Ciò per permettere ai senzatetto di avere un posto caldo dove dormire.
A Como, la Fondazione “Cardinal Ferrari” ha dato la disponibilità, per l’emergenza freddo, degli spazi del Centro Pastorale di viale Cesare Battisti a tutti i senzatetto che ne hanno bisogno. Secondo le disposizioni della Caritas diocesana e dei servizi Onlus presenti in città, fino ad aprile 2020, il centro sarà aperto.
A Roma, la Caritas diocesana, in collaborazione con le altre parrocchie, ha attivato il suo Piano Freddo. Saranno attivati 200 posti di accoglienza, che si aggiungono ai 600 già presenti (che la Caritas offre ai senzatetto già durante tutto l’anno).
Alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta” di Ponte Casilino è stato allestito un centro di emergenza con 74 posti letto. Le parrocchie romane hanno, inoltre, messo a disposizione altri 130 posti e sono più di 30 le associazioni e i comitati di volontari che hanno attivato le loro iniziative di aiuto e accoglienza.
Il servizio notturno sanitario è stato rafforzato; rafforzata, anche, la raccolta di coperte e sacchi a pelo da donare a chi non ha nulla. La raccolta sarà attiva alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta”, all’ostello “Luigi di Liegro”, al centro d’accoglienza “Gabriele Castiglion”.
L’Italia si mobilità per dare assistenza ed aiuto a chi non ha nulla. Non lasciamoli soli: contribuiamo anche noi.
ROSALIA GIGLIANO
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