L’Epifania, si sa, tutte le feste porta via. A concludere le feste natalizie c’è una specialità molto antica, che rimanda ai Re Magi e delizia grandi e bambini.
Con la festa della manifestazione del Signore termina così il periodo natalizio e in varie parti del mondo si festeggia anche a tavola con un dolce dedicato.
Epifania – Photo web sourceSpiccano principalmente i dolci e sia in Italia che in diversi Paesi del mondo, c’è un elemento che li accomuna. Che siano torte o focacce, la sorpresa e il gioco ricorrono sempre.
Sono usanze che riprendono quella molto antica legata ai Saturnali romani che si mantenne poi nelle confraternite goliardiche del Medioevo sfociando poi nella festa del giorno dell’Epifania.
Se in Francia è estremamente popolare la Galette des rois, diffusissima in tutte le pasticcerie insieme ad una corona di carta, in Spagna c’è un dolce sofficissimo e profumato.
Si chiama Roscòn de reyes, ed è una ciambella profumata ai fiori d’arancio simbolo del giorno dell’Epifania in tutta la Spagna.
Prendendo origine anch’esso dai Saturnali, festeggiamenti durante i quali venivano preparate torte rotonde a base di zucca con fichi, datteri e miele che erano distribuite anche agli schiavi si sviluppa poi nei secoli fino ad essere associato ai Re Magi per la tradizione giocosa che porta con sé.
All’interno del dolce infatti viene inserita una statuina di piccole dimensioni o più comunemente una fava o un pezzo di frutta secca, in modo che quando una volta il dolce viene ridotto in porzioni e la sorpresa verrà trovata, la persona a cui sarà capitata verrà dichiarata re o regina del giorno.
L’usanza prevede anche che possano essere inserite entrambe, sia la statuina che la fava. In questo caso chi trova la prima sarà il re e chi riceve la seconda dovrà pagare il roscòn l’anno successivo.
In base alle consuetudini locali il dolce viene mangiato o la sera tra il 5 e il 6 gennaio o la mattina del giorno dell’Epifania per colazione per decretare il vincitore tra i componenti della famiglia. Ma può essere suddiviso anche a fine pranzo se ci sono degli ospiti.
Sia il roscòn che la tradizione sono molto apprezzati e nelle pasticcerie spagnole si crea la fila di persone che vanno ad acquistarlo.
Nel dettaglio il roscòn è un dolce di pasta lievitata aromatizzato con agrumi e cannella. Può avere diverse decorazioni, da una guarnizione con frutta candita, la più frequente, ad una glassatura caramellata in vario colori.
Oltre che in Spagna è diffuso anche in Portogallo e in Argentina ed esistono anche le varianti al tartufo e al cioccolato, così come farciture di panna montata o crema. La caratteristica principale è senz’altro una grande morbidezza e un profumo inebriante che si sprigiona. INGREDIENTI (per uno stampo da 24-26 cm)
Per l’impasto:
Per la guarnizione:
PROCEDIMENTO
Per cominciare si prepara l’aromatizzazione. In una ciotola unire il miele con l’aroma di fiori d’arancio, le scorze di arancia e limone grattugiate sottilmente e far amalgamare.
Tenere da parte e procedere a formare l’impasto. Sbriciolare il lievito in metà latte e scioglierlo. Subito dopo unire 100 g dalle farine precedentemente miscelate e mescolare per formare il pre-impasto.
Metterlo quindi a lievitare per 2 ore in un luogo caldo e asciutto finché non si presenterà pieno di bollicine.
Quindi, incorporare il resto delle farine, lo zucchero, il latte rimanente e iniziare ad impastare. Continuare unendo le uova una per volta, la miscela di aromi e poi aggiungere il burro a pezzi e il sale.
Impastare sempre a mano finché l’impasto sarà elastico e morbido. Inserire la sorpresa, che può essere una fava e lasciar lievitare per 2 ore e 30 minuti circa.
Poi inserirlo nello stampo delle dimensioni indicate preferibilmente a cerniera, dandogli così forma di ciambella. Lasciarlo lievitare ancora fino a quando non arriva a sfiorare i bordi. Dopo spennellare la superficie con l’uovo sbattuto, mescolare la granella di zucchero con l’acqua e versarla.
Infine sistemare la frutta candita creando un motivo decorativo. È il momento di cuocere il roscòn in forno preriscaldato statico a 180° per 30 minuti circa, e in ultimo bisogna lasciarlo intiepidire prima di sformarlo.
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