Eremo di Camaldoli di Arezzo: un luogo che attira i visitatori, immerso nel verde della Toscana

Eremo di Camaldoli di Arezzo: un luogo sacro dove regnano la pace e la tranquillità a beneficio dello spirito, dove è possibile ritemprarsi lontano dal caos delle città. 

Eremo di Camaldoli
Monastero di Camaldoli – lalucedimaria.it

Siamo ad Arezzo e il posto di cui stiamo per parlarvi è l’Eremo di Camaldoli. A circa 1100 metri sul livello del mare, questo sacro luogo è stato fondato da San Romualdo nel pieno del Medioevo. La sua è una storia molto particolare perché vede la presenza del fondatore di numerose comunità monastiche.

All’inizio, in quello che era il primissimo monastero, vivevano soltanto pochi monaci, in un primo nucleo originario dell’eremo. Scopriamo insieme la storia di questo luogo così lontano dal comune.

Qui è possibile ritemprarsi e, soprattutto, sentire da vicino la presenza di Dio senza i rumori del mondo che ci circonda.

L’Eremo di Camaldoli di Arezzo, offre pace e tranquillità

La ricerca di un luogo che sia lontano dal caos cittadino e che ci dia la possibilità di tornare a dialogare con noi stessi ma, soprattutto, con Dio.

Questo è ciò che offre il luogo sacro di cui stiamo per parlarvi: l’Eremo di Camaldoli di Arezzo. Un posto dove la vita solitaria ne fa da padrona e dove è possibile riscoprire, come dicevamo, la vera presenza di Dio accanto a noi e con noi.

Questo Eremo, già per quel che riguarda la sua posizione (si trova a circa 1100 metri sul livello del mare), immerso nel verde, nel pieno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, non ha una storia recente. È stato, infatti, fondato da San Romualdo nel 1012.

Il Santo qui giunse e, all’inizio, in quello che sembrava essere un luogo totalmente inospitale, dove la vegetazione la faceva da padrona, lui ne trovò il luogo perfetto per la contemplazione e per il suo ritrovarsi con Dio. Fu proprio in questi luoghi così impervi che decise di fondarvi un eremo.

Grazie anche all’incoraggiamento avuto dal Vescovo di Arezzo, Romualdo qui costruì 5 celle e un piccolo oratorio dedicato a “San Salvatore Trasfigurato”. Si trattava del primo nucleo originario dell’eremo. Successivamente, vi furono aggiunte altre 15 celle al nucleo originario della struttura. Una storia che non si è fermata a 1000 anni fa.

Ancora oggi, i monaci risiedono in questo luogo sacro che si è accresciuto ed ampliato nel corso del tempo. I padri benedettini seguono ancora la regola voluta, per questi luoghi, proprio da San Romualdo anche se gli stili di vita sono leggermente cambiati.

C’è stata, infatti, un’apertura maggiore alla vita comunitaria e, anche, la creazione di un monastero a poca distanza dall’eremo stesso.

Le visite dei pellegrini nell’antica cella del fondatore, San Romualdo

La vita comunitaria in monastero, il raccoglimento personale nell’eremo, sono ancora alla base di ciò che si fa e si svolge all’interno della struttura e i monaci che oggi vivono all’eremo sono nove.

I pellegrini e i turisti che in questo luogo di pace arrivano hanno la possibilità di visitare l’antica cella di San Romualdo che, oggi, è inglobata all’interno dell’edificio dove si trova la biblioteca.

Questo luogo mantiene, ancora oggi, la sua struttura originaria: un corridoio che si snoda su tre lati, custodendo al suo interno gli spazi di vita del monaco, la stanza da letto, lo studio, la cappella.

La speciale struttura offriva riparo dalle rigide temperature invernali, ma simboleggia anche il percorso interiore che il monaco ha fatto per cercare di entrare in se stesso. Qui il Santo viveva e passava le sue giornate, nello studio e nella preghiera.

San Romualdo
San Romualdo, fondatore dell’Eremo – photo: in terris (lalucedimaria.it)

Orario delle Sante Messe e come raggiungere l’Eremo di Camaldoli

In questo Sacro Eremo, come dicevamo, i monaci seguono la regola e la vita contemplativa benedettina. Questo luogo sacro, infatti, si colloca a metà fra l’essere il modo di vivere solitario (nella cella) e quello della vita comune (la preghiera corale e i pasti). “Ora et labora” è, anche qui, la regola che segue l’attività dei monaci stessi.

Oltre alla preghiera, infatti, il loro lavoro quotidiano vede l’antica farmacia, quanto anche il laboratorio cosmetico e il liquorificio. Il tutto per sostenere la vita della comunità monastica stessa e alcune fondazioni giovani che hanno in Brasile e Tanzania.

L’Eremo di Camaldoli è aperto dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 19.30. per quel che riguarda, invece, la celebrazione della Santa Messa:

  • La domenica alle ore 11.30, con la comunità monastica e, al pomeriggio, alle ore 17.30;
  • Il lunedì, martedì, giovedì e venerdi la Santa Messa è alle ore 18.30.

Per raggiungere l’Eremo di Camaldoli di Arezzo: dall’autostrada A1, prendere l’uscita Arezzo. Da qui, poi, proseguire sulla Strada Statale 679 e sulla Strada Regionale 142, con indicazione Sacro Eremo.

Gestione cookie