Per quale ragione un’organizzazione occulta e anti-cristiana dovrebbe avere un rapporto stretto con lo Stato che rappresenta la totalità dei cittadini, addirittura gestendone in prima persona i documenti stessi al centro dell’intesa?
Un accordo che è stato annunciato come “storico” ma che invece un rapporto niente affatto trasparente tra le due parti.
Il primo a darne notizia è stato il sito Affari Italiani, e l’accordo dello scandalo sarebbe stato firmato tra Grande Oriente d’Italia e l’Archivio Centrale dello Stato, che fa capo al Ministero della cultura.
Un articolo comparso su affaritaliani.it dà conto di uno “storico” accordo fra Grande Oriente d’Italia e Archivio Centrale dello Stato, che fa capo al Ministero della cultura attualmente guidato dal ministro del PD Dario Franceschini.
“La Fondazione del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani ha ottenuto un primo importante obiettivo nell’ambito del recupero e del riordino delle carte e dei documenti relativi alla Massoneria durante il Fascismo”, è quanto si legge sul sito della della Massoneria del Grande Oriente d’Italia.
“È stata firmata un’apposita convenzione con l’Archivio Centrale dello Stato con lo scopo di procedere alla valorizzazione delle migliaia di atti che oggi sono di proprietà dell’Archivio Statale ma che nel ventennio furono sequestrati all’Obbedienza che aveva la propria sede a Palazzo Giustiniani”, è quanto afferma in una nota il Grande Oriente d’Italia.
Spiegando che “si tratta di preziosi documenti che una volta studiati e catalogati potranno ricostruire una parte significativa della storia dell’Ordine, delle Officine e dei Corpi Rituali, in un periodo complesso e drammatico per l’Istituzione perseguitata dal regime Mussoliniano fino ad oscurare ogni traccia del Libero Pensiero”.
L’obiettivo dell’accordo è quello di recuperare le carte in passato confiscate da Mussolini durante il fascismo, per portarle al favore degli studi degli storici. Lo studio dei dati e dei documenti è infatti certamente importante per ricostruire quanto accaduto in quel periodo storico, ad esempio nei rapporti fra fascismo e massoneria.
Gioele Magaldi, gran maestro del grande oriente democratico, in un suo libro intitolato “Massoni: società a responsabilità illimitata” scrisse che “Mussolini fece del suo Gran Consiglio del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, collocando una maggioranza schiacciante di massoni sia al suo interno che ai vertici istituzionali”.
Molto meno chiare sono però le affermazioni che ha pronunciato il gran maestro dell’associazione massonica Stefano Bisi, che ha spiegato che sarà il Grande Oriente stesso che “contribuirà al riordino del Fondo Massonico”. Ci si chiede, in maniera piuttosto scandalizzata, perché non sono gli archivisti dello Stato a compiere queste azioni.
In Italia la massoneria ha sempre affermato di essere anticattolica, ma la verità dei fatti, ben nota, dice tutt’altro. Non da oggi, ma dalla costituzione primaria stessa della Massoneria, intrinsecamente anti-cristiana già fin dal suo credo stesso, accomunabile ad ambienti esoterici e anti-Cristici, cioè satanisti.
I governi liberal-massonici in Italia hanno puntato prima di tutto alla soppressione degli ordini religiosi in ossequio a quella che lo Statuto albertino definiva “Unica religione di Stato”, e anche la politica stessa perseguita è sempre proseguita nell’arricchimento di soldi e potere di piccole e ristrette cerchie elitarie, contro un popolo sempre più povero ed emarginato. L’attuale contesto internazionale lo dimostra molto chiaramente e in maniera difficilmente oscurabile.
Ancora peggio è accaduto con l’espropriazione del patrimonio della Chiesa italiana, prima in mano ai sessantamila membri degli ordini religiosi e poi passata in mano a una ristrettissima quota di privati. Sarebbe questo il progresso morale che la massoneria punta a creare nel nostro Paese? Chi ha autorizzato lo Stato a siglare un accordo con una organizzazione così pesantemente anticristiana, e quindi in violazione dei diritti umani e di libertà religiosa?
Domande che immaginiamo difficilmente abbiano risposta, ma che non possono che indignare pesantemente tutti coloro che hanno a cuore la giustizia e la verità.
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