L’esortazione di Mons. D’Ercole sul Ddl Zan che verrà discusso oggi al Senato

È lui stesso a chiederlo attraverso un post, esortando i fedeli su un questione grave che ha a che fare con la nostra libertà.

mons. d'ercole
Monsignor Giovanni D’Ercole – photo web source

Monsignor Giovanni D’Ercole chiede una preghiera particolare da parte di tutti noi contro la possibile decisione di oggi pomeriggio, dell’ufficio di presidenza della commissione giustizia del Senato a favore del Ddl Zan. Una proposta di legge contro la quale la Chiesa si era già precedentemente espressa ma che, a quanto pare, non ha subito gli effetti sperati.

“Preghiere e non polemiche”, quelle che chiede il prelato D’Ercole

Un post lungo, quasi un vero e proprio messaggio quello che Monsignor Giovanni D’Ercole ha voluto scrivere sulla sua pagina social. Una “richiesta di preghiera, e non polemiche” (data la delicatezza dell’argomento) su una decisione che l’ufficio di presidenza della commissione giustizia del Senato dovrà prendere, ovvero quella di “incardinare o meno il Ddl Zan sull’omofobia”.

La posizione della Chiesa sul Ddl Zan

Preghiamo perché al nostro Paese sia risparmiata questa legge sulla quale la conferenza episcopale italiana si è già pronunciata in modo molto chiaro il 10 giugno dello scorso anno” – introduce il prelato – “La CEI ha detto: “Non si riscontra alcun vuoto normativo ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.

Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui, più che sanzionare la discriminazione, si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte.

cartello contro il ddl zan

Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma, e non la duplicazione della stessa figura, significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso”.

Il dissenso e le obiezioni della Chiesa erano già state espresse, ma a quanto pare con scarni risultati: “La legge è già stata migliorata ma ha bisogno di ancora una riflessione perché nulla di molto significativo mi pare sia cambiato nella formulazione del testo modificato alla Camera e ora proposto al Senato” – scrive Monsignor D’Ercole.

D’Ercole: “Perchè discutere di questo argomento in un momento così difficile”

Permane intatto, secondo moltissimi cittadini italiani tra i quali anche me, il rischio della deriva liberticida e dell’indottrinamento dei giovani mediante le teorie del “Gender” che papa Francesco ha definito “sbaglio della mente umana” – continua.

La questione di Monsignor D’Ercole è molto semplice. In un momento in cui il nostro Paese vive la difficoltà della pandemia “sia urgente spaccare l’armonia del popolo italiano con un argomento così divisivo”.

Come cristiani preghiamo perché il Signore illumini la mente e il cuore dei politici chiamati a decidere su questa legge che una parte considerevole degli italiani considera per lo meno non necessaria e taluni pericolosa” – scrive.

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“Spero spostino la discussione”

Una preghiera affinchè questo argomento sia rimandato, almeno, a dopo la Settimana Santa: “Siamo nella Settimana Santa, la settimana più importante dell’anno per i cristiani. E penso che non pochi deputati e senatori d’ispirazione cristiana lavoreranno perché un argomento così delicato sia rimandato a tempi di più attenta e pacato confronto. Noi carissimi non facciamo polemiche ma preghiamo, liberi di manifestare la nostra opinione e pronti al confronto con tutti” – conclude Monsignor D’Ercole.

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Una legge completamente ingannevole che mette in pericolo la nostra libertà di opinione. Minaccia la verità sull’uomo e sulla donna e sulla famiglia e lo fa introducendo un nuovo reato, quello di omo-transfobia.

E la Chiesa ha, giustamente, più volte espresso con forza la sua posizione, non in ultimo proprio Monsignor D’Ercole.

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ROSALIA GIGLIANO

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