Quella di Falcone è una figura che non va dimenticata, un servitore della Patria ma anche di Cristo, perchè chi pratica la vera giustizia e l’onestà non può non essere discepolo del Signore chi è disposto a donare la propria vita per servire gli altri.

In questi giorni in cui si celebra la giornata della memoria per non dimenticare le vittime della Shoah, sta avendo luogo un’altra iniziativa tesa al ricordo delle vittime della mafia: a partire da oggi l’auto in cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, farà il giro d’Italia. L’iniziativa ha avuto inizio a Roma presso la galleria Sordi, dove si è tenuta una cerimonia in presenza di alcuni familiari delle vittime, il questore di Roma Guido Marino, il prefetto Luigi Savina e tutte le massime cariche della Polizia della capitale.
La scelta dei resti della Croma blindata in cui era presente la scorta del giudice palermitano non è casuale: sicuramente i simboli della lotta a ‘Cosa Nostra‘ sono principalmente i giudici Falcone e Borsellino. Il loro assassinio ha mostrato a tutta Italia la pericolosità della mafia e l’esigenza di porre un freno a questo sistema parastatale che logora la nostra nazione dall’interno. Quegli attentanti sono stati anche un segno d’impotenza da parte delle forze dell’ordine e dello stato che si sono accorti in un istante di come fossero inefficaci le misure preventive ed i tentativi di protezione. Quelle morti, sono state allo stesso tempo un punto di partenza per una lotta convinta e più efficace contro la criminalità organizzata, e sono state un risveglio per la coscienza collettiva di una nazione che fino a quei giorni non aveva capito fino a che punto la mafia fosse potente.