L’eternità contro il tempo: Dio e la temporaneità umana

La natura di Dio è uno degli argomenti più studiati dalla teologia e dalla storia della cristianità. Chi può farci capire al meglio è l’opera di Sant’Agostino, le Confessioni. Nella sua opera, il Santo riflette sulla contrapposizione tra la “finitezza” della natura umana e l’eternità di Dio.

Eternità Dio
L’eternità di Dio – LalucediMaria

Uno dei più grandi filosofi e teologi che la storia della Chiesa abbia mai conosciuto è Sant’Agostino d’Ippona. Tra le sue opere più importanti e famose, citiamo le Confessioni, uno scritto che ci permettere di affrontare e capire al meglio le più importanti questioni di fede e di teologia. In uno dei numerosi passi di quest’opera, Agostino riflette sulla contrapposizione tra l’eternità della natura di Dio e la “finitezza” della natura dell’uomo. L’analisi di questa profonda riflessione ci permette di approfondire al meglio alcuni temi teologici e filosofici, centrali e importantissimi nel pensiero agostiniano e, più in generale, nel pensiero cristiano. Per farci capire al meglio questo aspetto, il Santo, nonché Dottore della Chiesa, fa un interessante paragone con la sua infanzia. Mettendo, per l’appunto, in confronto la sua infanzia con l’eternità di Dio, il Santo ci offre un’idea più chiara in merito a questo argomento.

Sant’Agostino ci spiega l’eternità di Dio

Nel passaggio preso in considerazione, Sant’Agostino fa un confronto tra la sua infanzia, che oramai è perduta e trascorsa, con l’eternità divina. Nel tempo umano, dunque, la sua infanzia è rappresentata con l’espressione “gran tempo morta”. Per capire al meglio questo passaggio, rivediamo le parole presenti nell’opera. “Ed ora, ecco la mia infanzia da gran tempo morta, e me vivo. Tu però, Signore, sempre vivo e di cui nulla muore perché prima dell’inizio dei secoli e prima di ogni cosa cui pure si potesse dare il nome di “prima” tu sei e sei Dio e Signore di tutte le cose create da te, e in te perdurano stabili le cause di tutte le cose instabili, e di tutte le cose mutabili si conservano in te immutabili i principi” (fonte: Confessioni di Sant’Agostino). Il tema del tempo è fondamentale per il Santo. In gran parte della sua opera, egli parla del tempo, in quanto “misura del cambiamento”, come di qualcosa non presente in Dio.

Dio fuori dal tempo

Dio è fuori dal tempo, è eterno. Il Santo, nella sua opera, sottolinea come la divinità di Dio non sia soggetta a cambiamento. L’essere di Dio, infatti, non si sviluppa o esaurisce come quello dell’uomo o delle altre creature, ma rimane stabile e immutabile. D’altronde, Dio è la causa e l’origine di tutto ciò che è presente nel mondo. La sua natura, quindi, è distinta dalla natura del mondo creato, che è invece soggetta ai mutamenti del tempo. Da qui, è possibile esporre il la tematica che ci spiega Agostino. Mentre la nostra vita, la nostra esperienza e la nostra essenza infatti, si dissolvono nel tempo, Dio non ha alcuna scadenza. Per l’uomo ogni momento si dissolve nel passato, Dio non è vincolato ad alcuna scadenza temporale. Dio è fuori dal tempo e non si misura con la successione degli istanti, come le altre creature.

L’invito alla fede

Con il suo pensiero, Sant’Agostino ci invita alla fede. Riporre la fiducia in ciò che è eterno diviene fondamentale. Questo è così importante perché permette di misurare la propria vita e le proprie esperienze con la natura di Dio, che rappresenta l’assoluta stabilità. La ricerca di salvezza, infatti, non si trova nel rimanere ancorati alle cose temporali, quindi legate al “tempo finito”, ma si trova nella ricerca di ciò che è eterno. La direzione del nostro pensiero e del nostro cuore, deve essere quella dell’eternità di Dio.

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