Intervistato sull’ipotesi dell’Eucarestia fai da te, il Cardinale Sarah ha protestato con fermezza sulle confezioni di ostie già consacrate.
Secondo il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, si tratterebbe di una soluzione offensiva per Dio e per tutti i fedeli.
Eucarestia fai da te per le prossime settimane?
Continua la trattativa della Cei con il Governo al fine di pianificare la totale riapertura dei luoghi di culto. Al momento, infatti, è stata permessa esclusivamente la celebrazione dei funerali al cospetto di sole 15 persone. Per tutte le altre cerimonie, compresa la Santa Messa, bisognerà attendere. La decisione ha generato polemiche da parte dei vescovi e dei fedeli, i quali evidenziano come andare a Messa sia una necessità per chiunque abbia fede in Dio.
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Nel frattempo sono uscite alcune indiscrezioni su quelle che potrebbero essere le soluzioni alternative per permettere ai cattolici di ricevere l’Eucarestia. Un’ipotesi in particolare ha fatto discutere: quella di veicolare a casa dei fedeli delle ostie consacrate, igienizzate e impacchettate, da prendere a casa al termine della Messa in streaming. Dopo la circolazione di questa indiscrezione, ‘Papa Boys’ ha intervistato a riguardo il Cardinale Robert Sarah.
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Cardinale Sarah: “Basta profanare l’Eucarestia”
Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha risposto in maniera secca e decisa ad una simile ipotesi: “No, no, no non è assolutamente possibile – quindi tuona – Dio merita rispetto, non si può metterlo in un sacchetto. Non so chi abbia pensato questa assurdità, ma se è vero che la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza, non si può negoziare sul modo di comunicarsi. Ci si comunica in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi. Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al Supermercato. È totalmente folle”.
Nella stessa intervista il Cardinale contesta anche le Messe in streaming, ritenendole inadeguate alla tipologia di cerimonia: “Non possiamo abituarci a questo, Dio si è incarnato, è carne e ossa, non è una realtà virtuale. È anche fortemente fuorviante per i sacerdoti. Nella Messa il sacerdote deve guardare Dio, invece si sta abituando a guardare alla telecamera, come se fosse uno spettacolo. Non si può continuare così”.
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Luca Scapatello